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OTTOBRE

Data pubblicazione: 01-10-2025
 

 

A seguito del regolamento di polizia mortuaria e dei servizi funerali cimiteriali  del Comune di Napoli approvato con delibera del Consiglio comunale n. 11 del 21 febbraio 2006, alcuni articoli di questo regolamento sono rimasti in attivo fino a giugno 2024, quando all'improvviso si dà, a seguito all'articolo 46 del titolo V regime concessorio, di codesto regolamento che limita la sepoltura dei propri cari. Esattamente dà diritto all'uso: (cito testualmente)

Art. 1 il diritto d'uso dei manufatti funebri comunali o privati costruiti sul suolo In concessione, si intende esteso oltre al concessionario, al coniuge agli ascendenti e discendenti in linea retta fino alla occupazione completa del sepolcro. 

Art. 2 l'introduzione di salme o resti mortali di persone non rientranti nei casi di cui al precedente comma, è consentita in via temporanea ed è subordinata al formale consenso del concessionario dietro pagamento all'amministrazione comunale dei diritti di cui all'articolo 13 è In conformità della tariffa vigente al momento della richiesta di introduzione. 

Art. 3 in caso di decesso del concessionario, gli eredi o aventi causa devono tutti formalmente autorizzare l'introduzione temporanea nel sepolcro del feretro ovvero dei resti mortali. 

A questo punto ci si domanda il marito di una figlia "il genero", il codice civile lo definisce "affine" di primo grado in linea retta dei suoi genitori (i suoceri). Lo stesso  chiaramente per la nuora. 

Quindi  all'improvviso non hanno più diritto alla sepoltura nel sepolcro di famiglia.

Questo regolamento genera illegalità, induce il cittadino a compiere azioni fuori legge e alimentare il sistema malavitoso, tutto questo per soddisfare i propri bisogni di riunire i resti mortali della famiglia nello stesso luogo. L'istituzione, nella circostanza il comune di Napoli, si rende complice di speculazioni di illeciti, alimentando il mercato nero per la sepoltura, malavitosi pronti a qualsiasi operazione pur di guadagnare soldi. Strano pensare che un'istituzione come il comune induce i propri cittadini a queste pratiche sviluppando politiche che non migliorano le condizioni dei nostri cimiteri, anzi peggiorano sempre più con i continui saccheggi delle cappelle gentilizie dove risiedono manufatti di pregio e di eccezionale bellezza. Eppure nel cimitero è racchiusa la storia della nostra città dei nostri uomini e donne che hanno reso importante e famoso nel mondo Napoli. 

Altra nota è quella del crollo parziale del cimitero monumentale, dove anche lì sono state depredate le salme e in tanti non hanno più un nome e né un cognome. Mi chiedo è tutta una pratica regolare? C'è qualcuno che deve rispondere di questi abusi su i resti mortali che nemmeno dopo la morte trovano pace?

E poi il fondi del PNRR come sono impegnati? Che cosa è stabilito per i nostri cimiteri non dimenticando il cimitero monumentale delle 366 fosse, anche lì si sono venduti spazi architettonici della bellezza monumentale del manufatto del 1750 dell architetto Fuga, trasformando quei spazi in oculi per resti mortali. 

Chiediamo un loro intervento affinché si faccia chiarezza delle norme che sfocino verso lo stato di diritto, e finiscano gli abusi che ormai sembrano essere pratiche di ordinarie. Siamo stufi di alimentare pratiche per ottenere cio che è di diritto.

Nicola Perna