L’allarme occupazione di suolo pubblico ed uso democratico degli spazi pubblici nasce dalla proposta di passare dal classico 1,20 ad 80 cm. Per cui lo spazio per i pedoni verrebbe ulteriormente ristretto. La regola dice che dovrebbe essere di 2 mt che nel centro storico scende a 1,20 mt. La deroga risale al periodo del covid introdotta dalla giunta De Magistris per il divieto, causa pandemia, che prevedeva un piccolo numero di persone negli spazi chiusi e distanziate fra loro. Ora ci rendiamo conto che l’amministrazione comunale deve far cassa, ma già a Napoli i marciapiedi sono ristretti, o inesistenti addirittura in alcune strade, e si deve camminare raso ai muri (e ti può pure capitare che ti arrivi un pezzo di cornicione in testa, visto lo stato fatiscente dell’edilizia cittadina). Per cui restringere ulteriormente la possibilità di camminare sul marciapiedi, e lo dice la parola, ci sembra un notevole attentato alla deambulazione dei cittadini già costretti a fare lo slalom tra i tavolini. Ormai le città sono diventate dei mangifici, tutti all’aperto a gustare lo streetfood, risparmi e fai godere lo stomaco (il fegato per ora è silente, ma in vecchiaia non si sa).
Ci piacerebbe sapere se e quanti di loro effettivamente pagano lo spazio occupato da tavolini e sedie, e coperture in caso di pioggia.
Lasciamo dunque uno spazio civile ai pedoni, quel maledetto mt.1,20, costretti a camminare causa affollamento in mezzo alla strada tra macchine, bici, carrettini, moto ecc. rischiando, a volte, l’incolumità fisica ( i marciapiedi sono pure dissestati), evitando ulteriori riduzioni.
Grati per la comprensione!
Aghe











