La serata di consegna degli Artis Suavitas il riconoscimento (un albero di libri) a personaggi che si sono distinti per il loro impegno nell’ambito della cultura, svoltosi nel Parco Archeologico di Paestum in una serata che si è rivelata inaspettata proprio per gli interventi dal palco di due dei premiati (il link cultura per il report) ovvero di Nicola Gratteri e di Raffaele Morelli rispettivamente procuratore della Repubblica di Napoli e noto psicologo, entrambi scrittori di successo. Una serata che ha visto il pubblico presente attentissimo quando Gratteri nel ringraziare per il riconoscimento ha posto l’accento sui giovani e sul compito di educatori che spetta ai genitori. “Non dovete essere amici dei vostri figli, dovete ascoltarli, non esaudire le loro richieste, e dargli di tutto di più” e noi ci troviamo perfettamente con l’appello lanciato. E non a casa sul palco sono saliti la famiglia Tramontano (Giulia la ragazza uccisa da Impagnatiello insieme al bimbo che aspettava) e Cecchettin (Giulia uccisa dall’ex fidanzato Giuseppe Turetta) due tragedie ed uno stesso nome per le due vittime, simbolo del disagio esistenziale che alla ribalta della cronaca porta ogni giorno donne, figlie, madri, vittime di amori malati. Ed ecco le parole di Gratteri che nella sua veste di magistrato è a contatto quotidiano con questi soggetti ‘i cosiddetti bravi ragazzi’ che si macchiano di crimini orripilanti. E sull’onda delle parole di Gratteri il ‘rimprovero’ di Raffaele Morelli sulla moda ormai dilagante del ‘rifarsi i connotati’ nella sciocca ricerca di sembrare eternamente giovani “Sbagliatissimo perché ognuno di noi è unico e modificare i lineamenti significa rifiutare se stessi, perché l’immagine che ci rimanda lo specchio non è più la nostra”. E siamo perfettamente d’accordo, meglio una sana ruga che una faccia senza espressione perché piena di botox. Tutti siamo stati giovani, ma non si può esserlo in eterno perché il corpo invecchia e contro il tempo non c’è lifting che tenga, alla fine si diventa mostri perché a furia di interventi si diventa irriconoscibili e lo vediamo nelle facce di molti artisti che perdono il loro sembiante originario. A volte in TV tra le presentatrici ti accorgi che hanno messo mano alla loro faccia e ti domandi ‘cui prodest’, erano meglio prima. E Morelli ha continuato riferendosi ai social ed alla ricerca dei LIKE di coloro che postano filmati della loro vita, a volte al limite sia della decenza che del ridicolo.
Due momenti topici che ci ha regalato questo Artis Suavitas promosso dall’avv. cav. Antonio Larizza giunto alla sua VI edizione.
Aghe