|

La questione identitaria con VENERE/ADONE

Data pubblicazione: 02-07-2024
 

Un docente, che con ironia e apparente sfrontatezza, affronta la questione identitaria e i tormenti amorosi dell’età adolescenziale. Entrando poco alla volta nell’amore, nelle difficoltà delle relazioni, nell’incapacità di stare con disinvoltura nel proprio sé, Danilo Giuva, registra, interprete e drammaturgo, salirà sul palcoscenico, del giardino del Teatro Astra, sabato 6 luglio 2024 alle 21.30.
Secondo appuntamento del cartellone estivo Serate Terrestri de La Piccionaia, Venere/Adone è costituito da fatti d’amore. L’identità emotiva e sessuale trova espressione nel mito, dove i protagonisti sono Venere, dea dell’amore e della bellezza, e Adone, giovane uomo, vittima delle ossessioni amorose di lei. Si racconta un amore in cui sono presenti tutte le dinamiche delle relazioni: il piacere, il sentimento, la negazione, il rifiuto.
Lo stesso Danilo Giuva spiega nelle sue note alla regia il senso dell’intero lavoro: «Venere/Adone è uno spettacolo che parla di fatti dell’amore, della natura umana e dell’incapacità di stare con disinvoltura nel proprio. È, questo, un lavoro che parla a tutti, ma che è necessario che incontri soprattutto un pubblico di adolescenti. Ho scelto di partire da un poemetto: “Venere e Adone” di William Shakespeare - io ci ho messo lo slash perché sono fermamente convinto che entrambi convivano in ognuno di noi - per presentare l’archetipo dell’amore incompiuto attraverso l’elevazione lirica e vertiginosa del bardo per, poi, lanciarmi da quelle altezze per precipitare in una storia d’amore, altrettanto incompiuta, tra due comunissimi essere viventi dello stesso sesso. Ho voluto raccontare il cortocircuito - tutto personale - dei primi momenti, la ricerca della verità, la difficoltà di spiegarsi, la fatica della lotta interna, il senso di incompiutezza ed il dolore che il desiderio inespresso genera. Parla, dunque, questo lavoro di quella condizione che pone ogni essere umano, che si trova a dover gestire i primi tormenti dell’amore, su quella stretta linea di confine tra l’essere e il sentire su cui è necessario trovare un proprio punto di equilibrio in cui stare. Ogni adolescente credo abbia la propria condizione di confine e credo sia necessario parlarne. Io voglio farlo a teatro».
Il progetto
Nel 2021 debutta lo spettacolo Venere/Adone, la seconda opera di cui Danilo Giuva è regista, interprete e la prima per la quale firma la drammaturgia insieme ad Annalisa Calice. Il testo di riferimento è il poemetto di Shakespeare – Venus and Adonis – pubblicato nel 1593 mentre a Londra infuria la peste ed i teatri sono chiusi. Il tema dell’amore è centrale e, attraverso il racconto del mito, le dinamiche relazionali tra i due protagonisti della composizione lirica shakespeariana - Venere, dea dell’amore e della bellezza, e Adone, giovane uomo vittima delle ossessioni amorose di lei - diventano spunto di ragionamento che Giuva, unico attore in scena, vestendo i panni di un docente, sviluppa con ironia e apparente sfrontatezza con il pubblico per connotare le due figure archetipiche e renderle terrene e riconoscibili.
Le cornici liriche di Shakespeare si fondono, dunque, al testo originale per raccontare un’esperienza privata che diviene universale biografico, attraverso il quale ragionare sulle difficoltà dell’esperienza amorosa, sulla questione identitaria e sull’articolata relazione tra amore/desiderio/forma/natura.
Compagnia Licia Lanera, credendo fortemente nella funzione sociale, politica ed educativa del teatro, vuole così dare il proprio contributo alla costruzione di una società consapevole. La genesi di questo lavoro giace, infatti, nell’urgenza di affrontare temi centrali nella formazione dell’individuo durante il periodo adolescenziale.
Lo spettacolo è prodotto da Compagnia Licia Lanera in coproduzione con Teatri di Bari e ha debuttato nel 2021 al Festival Maggio all’infanzia.
Terrestri in viaggio – Festival dello spettatore curioso
Un arcobaleno negli occhiali, il colore che viene esaltato dai fiori: l’immagine dell’illustratrice Cass Urquart rappresenta “Terrestri in viaggio - Festival dello spettatore curioso”, la terza edizione de La Piccionaia che coinvolgerà bambini, adolescenti, adulti e famiglie. Spettacoli serali, eventi pomeridiani, pièce teatrali per famiglie, centri estivi, Silent Play e una rassegna settembrina riempiranno l’estate vicentina, allargata anche in provincia. Come un arcobaleno, il cartellone estivo curato dal Centro di Produzione Teatrale de La Piccionaia sarà un viaggio tra sogno e magia, tra paesaggi e rilettura dei classici.  Con il contributo di MIC - Ministero della Cultura, della Regione del Veneto e la collaborazione di Agsm Aim, “Terrestri in viaggio - Il festival dello spettatore curioso” è un progetto di rete, che coinvolge, oltre al Comune di Vicenza, anche il Comune di Valdagno, il Comune di Colceresa, il Comune di San Vito di Leguzzano, ed è partner del consorzio Carpino, finanziato dal bando Impetus nell’ambito del programma Horizon 2020 promosso dall’Unione Europea, e del progetto Take a Step, finanziato nell’ambito del programma europeo CERV Serate Terrestri.
Dopo Come se niente fosse, lo spettacolo di e con Davide Grillo, sabato 6 luglio, sarà il secondo appuntamento di Serate Terrestri, che vedrà appunto in scena Venere/Adone, di e con Danilo Giuva con produzione Compagnia Licia Lanera, mentre giovedì 11 luglio andrà in scena Tersite (Studio) di Tommaso Fermariello, regia di Tindaro Granata e con Francesco Wolf, prodotto da La Piccionaia e infine, venerdì 19 luglio, salirà sul palcoscenico Paola Fresa con P come Penelope.
Informazioni, prenotazioni e prevendite
Tutte le sere di spettacolo alle 19.30 apre AstraBistrò: gli spettatori potranno prendere un aperitivo, cenare (con la dinner box, su prenotazione), o fermarsi per un drink a fine spettacolo nel Giardino del Teatro Astra.