Il soprano Daria Masiero, originaria di Frascarolo Lombardo (PV) è una delle punte di diamante del canto lirico internazionale, come ci racconta lei stessa.
- Come nasce la passione per il canto lirico?
"Prima di tutto sono una donna, una mamma ed un’artista che ha dedicato la sua vita alla musica; ancora bambina (6 anni) avevo un sogno nel cassetto, diventare una cantante lirica! Mi ritengo una donna fortunata perché ho fatto di un sogno una passione ed alla fine un lavoro che mi ha fatto girare il mondo e conoscere persone speciali. Ora sono soprattutto una mamma che vuole condividere ogni momento con la propria famiglia. Come dico sempre: ho dato la mia vita alla musica ora è tempo di prendermi spazio e tempo con essa ed il mio bambino che ha solo 16 mesi".
- La parentela con Lauretta Masiero?
"Era prima cugina di mio padre, papà mi raccontava che da bambini giocavano assieme. Ahimè non ho avuto la possibilità di conoscerla personalmente ma ancora una volta mi ritengo fortunata ed onorata di essere parte della vita di un’ artista immensa come lei".
- Grandi Maestri che l’hanno seguita e modelli ai quali si ispira?
"Ho lavorato con Maestri e colleghi straordinari ed ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa, basta avere l’umiltà di saper ascoltare e l’intelligenza di capire ciò che è giusto o sbagliato quando vengono dati consigli .I maestri con i quali ho studiato quando ancora ero una ragazza mi hanno seguita e fatta crescere come fossi una creatura da plasmare. Riconoscevano il talento ed hanno perseguito la strada più giusta per centrare l’obiettivo, cioè essere un’ARTISTA".
- Quali sono le doti per avere successo nel canto lirico e quali difficoltà presenta rispetto al canto tradizionale?
"Ovviamente bisogna avere la voce, musicalità, intonazione, presenza scenica. Il resto lo si impara con lo studio: esercizi quotidiani di tecnica vocale, imparare a memoria pagine e pagine di musica, conoscere i personaggi che si andranno ad affrontare, preparazione fisica e nozioni storiche. È un lavoro lungo ma assolutamente appassionante. Ho sempre amato la contaminazione, da ragazza ho cantato musica pop per diversi anni, la musica quando è fatta bene e’ tutta bella ed emozionante. Grazie a questa esperienza ora posso insegnare e preparare con facilità anche cantanti liric-pop, alcuni dei miei allievi come Alberto Urso o le LadieSoprano stanno facendo una carriera meravigliosa".
- Cosa cerca di trasmettere con il canto lirico, quale messaggio cerca di mandare al pubblico che La segue?
"Opera è emozione, ciò che conta per me è emozionare. Durante l’esibizione sogno di prendere la mano di ogni spettatore ed accompagnarlo in questo straordinario viaggio musicale, per fargli vivere l’infinita umanità ed ingenuità di Madama Butterfly, l’amore e passione di Tosca, la semplicità di Mimì, la forza della determinazione, l’amore, la fragilità delle eroine Verdiane. Una canzone che amo follemente ha come titolo “L’emozione non ha voce” orbene io vorrei dare all’emozione la mia voce".
Francesca Rossetti