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Stefano Cortese presenta il suo nuovo romanzo alla Fiera del Libro di Vietri sul Mare

Data pubblicazione: 16-05-2024
 

La Fiera del Libro rientra nel progetto Vietri Cultura, curata dal giornalista Antonio Di Giovanni, con la direzione artistica del prof. Luigi Avallone e dall'amministrazione guidata dal sindaco Giovanni De Simone. L'evento ha anche un patrocinio particolare, quello della Regione Toscana, con cui è in atto, fin dalla prima edizione, una sorta di "gemellaggio culturale".
In tale occasione sarà presentato, in anteprima nazionale, il libro dello scrittore Stefano Cortese, Del Sangue e Del Tempo - Vita di Natalino Fuoco, brigante, edito da Armando De Nigris Editori.
L'evento si terrà presso la Torre Bianchi, Località Marina di Vietri sul Mare, sabato 25 maggio alle ore 11.30.
Dialogheranno con l'autore Andrea Corono, editor e consulente editoriale, e Francesco Ianniello, editor e caporedattore della De Nigris Editori; la lettura, di alcune parti del testo, sarà affidata a Giovanni Amura, attore de L'Amica geniale, e dall'attrice Rossella Rivoli; la presentazione sarà moderata dalla giornalista Martina Farina, vicedirettrice di Resportage.
Il romanzo di Stefano Cortese si sposa, perfettamente, con la cornice storica e pittoresca di Vietri sul Mare, uno dei comuni più affascinanti della Costiera Amalfitana.
Nel romanzo, Del Sangue e del Tempo (Vita di Natalino Fuoco, brigante), si racconta la vita del brigante cilentano Natalino Fuoco, detto il Bulgaro. Le tappe della sua vicenda umana vengono ripercorse a ritroso, dal 1908 al 1838: prigioniero in un carcere inespugnabile, capo di una banda che semina il panico nel meridione postunitario, giovane ingenuo e puro e, infine, bambino che sogna di affrontare il mare. Natalino non è altro che un brigante, condannato a passare sulla terra come un’ombra, animato solo dalla sete di rivolta e di giustizia.
Grazie a uno stile unico e inconfondibile (in cui riesce a tenere insieme il rigore storiografico di Sebastiano Vassalli, le suggestioni dei western tarantiniani e la poetica di Cormac McCarthy), Stefano Cortese non racconta semplicemente una vicenda ma consente al lettore di immergersi completamente nelle atmosfere dell’Italia meridionale della seconda metà dell’Ottocento grazie a una scrittura colta e allo stesso tempo accessibile, frutto di una lunga e approfondita ricerca sia linguistica che storica.