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Oscar Di Maio: il guitto che ha fatto ridere (e pensare) generazioni

Data pubblicazione: 13-10-2025
 

Ha impiegato più di mezz’ora per percorrere pochi metri. Dalla Mondadori alla piazzetta del Capri Cafè, nel cuore del centro commerciale Medì, Oscar Di Maio è stato travolto da abbracci, foto, battute, strette di mano. Perché, si sa, in fondo ’o cafon è della gente. Oscar Di Maio, che Roberto De Simone ha definito “l’ultima maschera”, ha deciso di aprire quel baule di memoria teatrale e familiare che custodiva gelosamente. E lo ha fatto con un libro che è un vero e proprio atto d’amore verso il palcoscenico e verso le sue radici. Si intitola Guitto? Così è (se vi pare), pubblicato da Armando De Nigris Editore, e non è solo un’autobiografia: è un viaggio dentro un teatro che non esiste più, ma che ha lasciato impronte indelebili.Il libro è un mosaico. Dentro ci sono aneddoti mai raccontati, retroscena delle commedie immortali scritte da Gaetano Di Maio, zio e mentore, ma anche pagine intime dedicate alla zia Olimpia e alla mamma Maria, colonne portanti di una famiglia che il teatro non lo ha solo fatto: lo ha vissuto, scritto, cucito addosso come un costume.C’è un intero capitolo che sa di manifesto: le regole del teatro, quelle vere. Quelle che non si insegnano più. Come si entra in scena, come si modula la voce, come si guarda il pubblico. “Fare il comico è una cosa seria” – dice Oscar nel libro – e basta ascoltarlo per capire che non è una battuta. È un credo. Ed è proprio quella sacralità artigianale del mestiere che Oscar vuole tramandare.Il libro è anche un tuffo negli archivi personali dell’attore: foto mai viste prima, scatti rubati nei camerini, dietro le quinte, nelle tournée polverose e indimenticabili. C’è odore di cipria, di legno calpestato, di risate di compagnia. C’è quella nostalgia che però non è mai lamento, ma orgoglio.

Sfogliando le pagine del libro si ha la sensazione di entrare in un camerino di altri tempi. Guitto? Così è (se vi pare) è, alla fine, la storia di un uomo che ha fatto del teatro non solo una carriera, ma una forma di vita. Un’eredità che oggi affida al pubblico, come un figlio che va per la sua strada. E lo fa con la leggerezza profonda che solo i veri comici – quelli che conoscono bene la malinconia – sanno maneggiare.La presentazione al Capri Cafè, sembrava la scena iniziale di una commedia scritta apposta per lui. Una piazzetta piena, il vociare del pubblico, i passanti che si fermano incuriositi. Accanto a lui, l’editore Armando De Nigris, che non fa il moderatore da copione, ma il complice perfetto. Le domande, puntuali, affettuose e mai scontate, hanno dato il là a ricordi travolgenti, imitazioni e sketch improvvisati. Oscar non si risparmia: diverte, commuove, coinvolge. È uno show spontaneo in un teatro a cielo aperto. Il libro, in uscita il 27 ottobre, sarà protagonista di un tour promozionale che toccherà varie città italiane. Ma una tappa in particolare promette scintille: il Casinò di Sanremo, dove è prevista una presentazione teatralizzata. Perché Oscar Di Maio, anche quando parla di sé, non può che farlo in scena, con un occhio rivolto al pubblico e l’altro ai suoi maestri invisibili, che ancora oggi lo accompagnano.Oscar Di Maio non è solo un attore. È un pezzo di storia viva del nostro teatro. Con questo libro, ci ricorda che dietro ogni risata c’è una disciplina feroce, una famiglia teatrale, e una voce che, anche quando tace, sa parlare al cuore.Oscar Di Maio è un guitto vero, nel senso più nobile del termine. Uno che ha fatto della risata un mestiere serio. E chissà che questo libro non sia solo un punto di arrivo, ma l’inizio di un nuovo atto.                           

AdN