Il 14 febbraio segna un nuovo capitolo per il RosaMara di Costaripa, una delle espressioni più raffinate del rosé italiano. Un vino che, con la sua iconica veste color rosa cipria e la sua firma stilistica inconfondibile, rappresenta il manifesto dell’approccio pionieristico di Mattia Vezzola: un rosé di struttura, profondità e longevità, capace di andare ben oltre l’idea convenzionale del rosato da aperitivo.
L’uscita della nuova annata 2024 del RosaMara si inserisce all’interno di un progetto più ampio portato avanti da Mattia Vezzola negli ultimi anni: quello di ridisegnare il ruolo del rosé nella grande tradizione enologica italiana. Non un vino effimero, ma una tipologia nobile e trasversale, adatta ad accompagnare l’intero pasto e in grado di sfidare il tempo grazie a un’attenta selezione delle uve, una vinificazione meticolosa e un affinamento che ne esalta l’eleganza e la complessità.
Il RosaMara nasce nel cuore della Valténesi, sulla sponda bresciana del Lago di Garda, da un assemblaggio di Groppello Gentile (50%), Marzemino (30%), Sangiovese (10%) e Barbera (10%). Le uve provengono da vigneti con un’età media superiore ai 25 anni, allevati su suoli morenici ghiaiosi con presenza di argilla, un terroir che conferisce al vino finezza e freschezza. La vendemmia è rigorosamente manuale, effettuata alle prime luci del mattino per preservare l’integrità aromatica dei grappoli. La vinificazione segue la tradizionale tecnica “a lacrima”, estraendo esclusivamente la parte più pura e nobile dell’acino. A questo si affianca la fermentazione in piccole botti di rovere bianco, che conferisce al vino maggiore tessitura e complessità, senza sovrastarne la freschezza e la delicatezza espressiva. Il RosaMara, con l’intendo di acquisire una longevità straordinaria, evolvendo con grazia fino a 3-4 anni senza flettere di un minimo il suo carattere.
Se tradizionalmente i rosé sono stati confinati a un consumo giovane e immediato, Costaripa rompe gli schemi con un vino che sa sfidare il tempo, seguendo un principio affine ai grandi vini: un’accurata selezione delle uve, un’attenta vinificazione e un lungo affinamento che ne amplifica la profondità aromatica. Questo approccio ha permesso a Costaripa di affermarsi come un punto di riferimento per la rinascita del rosé italiano, dimostrando che anche questa tipologia può raggiungere livelli di eccellenza assoluta. Il RosaMara, con la sua raffinatezza e la sua ampiezza espressiva, è il risultato di una filosofia che valorizza la materia prima e l’identità del terroir, unendo tradizione e innovazione per creare un rosé che sappia sorprendere e sedurre nel tempo.
Mattia Vezzola, attraverso il RosaMara, porta avanti una visione anticonformista e raffinata, in grado di competere, grazie alla propria identità, con i migliori Rosé.
“Oggi più che mai vogliamo sfatare i pregiudizi legati ai rosé italiani e mostrare il loro potenziale. Il RosaMara è il simbolo di questo percorso: un vino elegante, longevo, capace di attraversare il tempo e di sorprendere ad ogni sorso” afferma Vezzola. Il RosaMara 2024 è pronto a raccontare una nuova pagina di questa storia. Un rosé che non è solo un vino, ma una dichiarazione di stile, un inno alla qualità e all’eleganza senza tempo.
IL ROSAMARA DI COSTARIPA RISCRIVE I PRINCIPI DEL ROSE'
Data pubblicazione: 14-02-2025