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Povertà e difficoltà delle famiglie in affitto

Data pubblicazione: 15-10-2025
 

Roma – Il SUNIA esprime preoccupazione per i nuovi dati pubblicati dall'ISTAT sul livello di povertà e le difficoltà economiche che colpiscono in particolare le famiglie in affitto, nel contesto di un’Italia sempre più segnata dalla stagnazione dei salari e da un caro affitti insostenibile, che genera una crescita continua delle disuguaglianze. Dall’indagine dell’Istat risulta che il numero delle famiglie in povertà assoluta che vivono in affitto supera il milione, l’incidenza si attesta al 22,1% contro il 4,7% registrato tra quelle che vivono in abitazioni di proprietà (quasi 916mila famiglie); tra le famiglie in usufrutto e uso gratuito l’incidenza di povertà assoluta è pari all’11,5% (260mila famiglie). Quindi i dati diffusi dall'Istat per l'anno 2024 confermano, purtroppo, una realtà già conosciuta ma che non può più essere ignorata: il 22,1% delle famiglie in affitto si trova sotto la soglia di povertà, con un aumento preoccupante rispetto al 2023, che già segnava una situazione critica. In sintesi, la condizione di affittuario è un forte indicatore di rischio di povertà assoluta in Italia, specialmente per le famiglie residenti al Sud e quelle con minori. Con l’eliminazione, da parte dell’attuale Governo, del Fondo per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione (Fondo Affitti) e del Fondo per la morosità incolpevole si è aggravata ancora di più la crisi abitativa producendo l’aumento di sfratti per morosità (incolpevole per la maggior parte) e finita locazione. Il canone medio mensile per una casa in affitto supera ormai il 40% del reddito medio familiare: questo significa che milioni di famiglie non riescono a far fronte alle spese mensili e si vedono costrette a scegliere tra necessità primarie come cibo, sanità e istruzione. In un contesto di crescente disoccupazione giovanile e di salari che non tengono il passo con l'inflazione, moltissimi inquilini sono costretti ad abbandonare la casa e la propria dignità. La difficoltà di accesso alla casa è una delle principali cause dell’esclusione sociale, in particolare nelle grandi città dove la speculazione immobiliare ha portato ad un aumento insostenibile dei prezzi. 

Il SUNIA chiede con forza al Governo e al Parlamento che vengano adottati provvedimenti immediati per contrastare questa emergenza. In particolare, sono necessari: 
•       fondi per il sostegno all'affitto destinati alle famiglie in difficoltà, con un potenziamento dei contributi per chi vive sotto la soglia di povertà; 
•       regolamentazione del mercato degli affitti per evitare aumenti esorbitanti, che rendono insostenibile il diritto alla casa;
•       investimenti pubblici in edilizia sociale per creare nuove opportunità abitative per i ceti più fragili e garantire l'accesso alla casa a chi non ha risorse. 

In questo quadro diviene indispensabile sostenere le politiche di risparmio energetico e di efficienza per le abitazioni, al fine di ridurre le spese accessorie per le famiglie, che rappresentano una parte consistente del bilancio familiare. Oggi più che mai è fondamentale riconoscere il diritto alla casa come un diritto fondamentale per tutti i cittadini, indipendentemente dal reddito o dalla situazione sociale. Il SUNIA continuerà a lottare per una nuova politica abitativa più giusta e per una redistribuzione equa delle risorse, affinché il diritto alla casa non rimanga un privilegio per pochi, ma una realtà accessibile per tutti.