L’annuale appuntamento con la Notte dei Filosofi, organizzata dall’Associazione Filosofia fuori le Mura arriva alla sua decima edizione, articolata in più appuntamenti dislocati in diverse sedi della città di Napoli. Un ricco calendario che comprende tre giornate di avvicinamento:
lunedì 10 novembre alle ore 16 al Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Federico II a Porta di Massa, assemblea su ‘La coscienza e l’anima’ ; martedì 11 novembre all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, dalle ore 9, un incontro con le scuole su ‘Diritti umani e internazionali’ con Luigi Daniele e Souzan Fatayer; mercoledì 12 novembre ore 18 alla Cappella Palatina, la filosofa Simona Marino disserta su ‘Il senso di fare scuola oggi’ (prenotazione obbligatoria a info@filosofiafuorilemura.it). Due giornate conclusive si terranno al Maschio Angioino nei giorni 14 e 15 novembre.
Venerdì 14 novembre alle ore 17.30 cerimonia di apertura con Giuseppe Ferraro. Alle ore 18, EXPERMENTUM ANIMAE ‘Racconto filosofico in parole e musica’ con Nicolò Zanette e Edoardo Cian (liceo Waldorf di Firenze). Alle ore 19 ‘Fotografi napoletani per Gaza’ a cura di Maurizio Esposito con il ‘Laboratorio Irregolare’ di Antonio Biasiucci.
Sabato 15 novembre alle ore 18, ‘La Memoria del Presente. Il Genocidio e Noi’ con Sara Borrillo a seguire ‘Oggetti e Memoria, storie dalla Bosnia’ con Giulia Levi. Alle ore 19 dialogo a tre voci su ‘Coscienza, corpo e movimento’ con Francesco V. Ferraro, Filippo Gomez Paloma e Maria Luisa Iavarone. Alle ore 20 restituzioni in assemblea su ‘La coscienza e l’anima del presente’ con Nino Daniele, Giuseppe Ferraro, Simona Marino e Gennaro Matino. Si conclude, dalle 21.30 con Silvio Talamo, musica e poesia.
Che cosa sta accadendo e perché? Che cosa sento, come e perché? Possiamo mappare la coscienza sul cervello, spiegare gli stimoli neuronali, le attivazioni e i fenomeni consci, ma non il perché. Trasferiamo l’attività cerebrale alle macchine con i Neuralink, consegnando un meccanismo che noi stessi siamo e ignoriamo. È il fine che sfugge e assomiglia alla fine. La coscienza è spiegata in clinica come la psiche è ridotta alla patologia del desiderio, che non trova il proprio oggetto senza rigettarlo. Che cosa accade e perché? La domanda si sposta su chi fa accadere e perché viviamo guerra e sterminio di una popolazione. Hannah Arendt chiamava «banalità del male» il non pensare, il mancare di coscienza. Il valore del perché si gioca nella formazione della coscienza sociale del soggetto per una vita attiva e nella costituzione dello Stato che garantisce diritti personali e sociali. Viviamo un tempo di decostituzione della coscienza e dello Stato, con i poteri che violano diritti internazionali e umani; la banalità è azione di sistema, con una sola finalità incomprensibile: distruggere la vita della Terra inquinando e facendo guerre per le “terre rare” cosiddette e sfruttate per il valore economico dei dispositivi elettronici. E la coscienza come costituzione della persona, delle relazioni, delle scelte, del bene? Si perde quando si fa il male, quando non si è presenti. È la costituzione dell’umano che si sta decostituendo. Siamo alla generazione Z, fine dell’alfabeto, fine della funzione della parola.
E l’anima? Relegata a poeti, metafisici, filosofi – buona compagnia, ma isolata come la bellezza separata dal bene, come il mezzo dal fine, la parola dalla relazione, per una “persona” ridotta a macchina di ripetizioni senza ritorno a sé. La politica è automa di promesse elettorali, divisiva, senza mai riferire al legame sociale la soluzione che sta al fondo di ogni problema. L’unico vero fine che può impegnare il governo di sé e degli altri è la felicità. La facilità del fare non è la felicità di essere e operare. Filosofia fuori le mura promuove, come ogni anno, la Notte dei Filosofi non per professione di discorsi, ma per animare fra cittadini, studenti/e, persone libere un dialogo corale per una città che diventi scuola dei legami sociali.
NOTIZIE UTILI:
Ingresso gratuito
Info: info@filosofiafuorilemura.it











