Giovedì 16 ottobre 2025, nella sala Michel Piccoli dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, prende vita una serata dedicata a una delle esperienze più radicali e visionarie del femminismo italiano: Le Nemesiache. A cinquant’anni dalla loro nascita, il collettivo fondato a Napoli da Lina Mangiacapre torna protagonista attraverso una serie di momenti che intrecciano parola, memoria, immagini e riflessioni critiche. L’evento, a cura di Sonia D’Alto, invita il pubblico a immergersi nell’universo artistico e politico delle Nemesiache, ripercorrendo la loro pratica collettiva attraverso la presentazione di un libro, una conversazione pubblica e una selezione di materiali audiovisivi d’archivio. Il cuore della serata è la presentazione del volume Le Nemesiache: Reclaiming Mythological Rituals, pubblicato da Mousse Publishing nel 2025, che raccoglie per la prima volta documenti d’archivio inediti – fotografie, manifesti, testi – insieme a nuovi contributi teorici, per restituire la potenza mitopoietica e trasformativa del gruppo. Il libro, curato dalla stessa Sonia D’Alto, è frutto di un progetto vincitore della XIII edizione dell’Italian Council, in collaborazione con Imma Tralli e Roberto Pontecorvo di Marea Art Project, con cui la curatrice dialogherà durante la serata. Il volume propone una lettura articolata e attuale dell’esperienza delle Nemesiache, mettendo in luce la dimensione cosmologica, transfemminista ed ecopolitica della loro azione, capace di fondere pratiche artistiche, narrazione mitica e attivismo. A seguire, la curatrice dialogherà con Bruna Felletti, storica componente del collettivo, in un confronto che attraversa le memorie delle azioni politiche e artistiche realizzate tra Napoli e Roma, i luoghi creati dalle Nemesiache come spazi di libertà e sperimentazione, e l’elaborazione di una metodologia fondata sul mito, inteso non come fuga dal reale, ma come strumento di riappropriazione e invenzione di nuovi mondi. La serata si chiude con la proiezione di una selezione di cortometraggi in Super 8 firmati da Lina Mangiacapre e realizzati dal collettivo negli anni Settanta. Queste opere, difficilmente visibili e di straordinaria forza espressiva, rappresentano un esempio di cinema collettivo e femminista che riscrive il linguaggio cinematografico come rito condiviso, luogo di autocoscienza e spazio mitologico. Nei film si ritrovano tutti gli elementi centrali della loro poetica: la sperimentazione, la messa in discussione dei ruoli di genere, la spiritualità, l’ibridazione tra performance e racconto, tra politica e favola.
L’Accademia di Francia a Roma - Villa Medici è un ente del Ministero della Cultura Francese.