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Napoli in festa per Rosa Ricci – L'anima della città

Data pubblicazione: 28-10-2025
 

Il Cinema Metropolitan si è trasformato in un tempio di emozioni, applausi e luci. Non era una semplice anteprima, era una dichiarazione d’amore. L’amore di una città verso la sua figlia più ribelle, Rosa Ricci, e verso quella generazione di attori che ha saputo dare al cinema e alla televisione una voce autentica, cruda, ma piena di verità. Già dalle prime ore della sera, il red carpet di via Chiaia era un fiume di curiosi, fan, giornalisti e volti noti dello spettacolo. Maria Esposito, in arte Rosa Ricci, protagonista assoluta, è arrivata accompagnata da un applauso che sembrava abbracciarla. Semplice ma magnetica, il suo sorriso appena accennato strizzava ancora di più i suoi piccoli occhi, come se volessero custodire un segreto prezioso e, nel farlo, divenire lampadine in miniatura, capaci di illuminare un’intera stanza. C’era qualcosa di innegabile, irresistibile, se ti guardava, anche solo per un attimo, sentivi di far parte di una storia più grande. Ha salutato il pubblico con un cenno della mano: ''Questa storia è per Napoli, per chi non smette di credere di potercela fare''. A condividere la scena, una presenza che ha strappato sorrisi e affetto immediato: Alessandro Siani. Elegantissimo e ironico come sempre, è arrivato tra i flash e i ''ciao Ale!'' del pubblico. ''Quando Napoli racconta se stessa, non puoi mancare'', ha detto ridendo e stringendo la mano alla giovane protagonista. ''Questo film parla di ferite, ma anche di sogni. E i sogni, qui, sono sempre un atto di resistenza''. All’interno della sala n° 5 del cinema, l’atmosfera è sospesa, le luci si abbassano, il brusio svanisce e sullo schermo appare quel titolo: Io sono Rosa Ricci. Un silenzio denso, quasi religioso, ha accompagnato i primi minuti del film. Poi, la voce della protagonista, dura, spezzata, viva, ha catturato tutti. Era come se Napoli stessa stesse parlando con rabbia, con dolore, ma con un’energia che nessun destino riesce a piegare. La storia scorre, tra vicoli umidi, sguardi ostili e gesti improvvisi di tenerezza. Quando Rosa sceglie di affrontare il suo destino senza paura, il pubblico trattiene il fiato. Qualcuno piange, qualcuno applaude piano, altri si stringono le mani. Alla fine, la sala esplode con applausi, fischi di approvazione e qualche lacrima. Siani, commosso, dichiara: ''Questa città sa riconoscere la verità, e stasera, la verità è passata da qui''. E Rosa Ricci, visibilmente emozionata, lo abbraccia. Dietro di loro, il cast saluta, sorride, ringrazia. Fuori dal Metropolitan, Napoli continua la sua notte. I ragazzi si fanno selfie, le luci dei bar riflettono sui sampietrini bagnati, e qualcuno commenta a voce alta: ''È come se Rosa fosse una di noi''. Ed è proprio questo il senso di quella serata, Rosa Ricci non è più solo un personaggio, ma un simbolo. La ragazza che non ha voluto essere salvata, ma ha voluto salvarsi da sola.Un film, certo, ma anche una promessa. Quella di una generazione che, nonostante tutto, sceglie di restare, di raccontarsi, e di farlo a testa alta.Napoli, ancora una volta, ha risposto con il cuore.

 

Ezio Micillo