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UN'EFFICACE SEROTONINA AL MERCADANTE FINO ALL'11 MAGGIO

Data pubblicazione: 02-05-2025
 

Esperimento riuscito e apprezzato dal pubblico: infatti, su produzione del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale diretto da Roberto Andò, “Sérotonine”, il romanzo cult dello scrittore francese Michel Houellebecq, un autentico caso editoriale, è approdato in palcoscenico e ha debuttato in prima nazionale al Teatro Mercadante lo scorso 30 aprile, con repliche fino a domenica 11 maggio, nell’adattamento per la scena e regia firmati da Patrick Guinand.  In scena, nel ruolo del quarantaseienne Florent-Claude, il narratore della storia, l’attore di teatro, cinema e tv Andrea Renzi, che è riuscito a reggere benissimo un monologo di due ore senza intervallo passando attraverso vari registri linguistici, facendo rivivere le varie situazioni quotidiane, la vasta gamma delle emozioni e dei sentimenti di un uomo in crisi, di una solitudine esistenziale e umana. Al suo fianco la giovane attrice Rebecca Furfaro nel ruolo della giovane moglie, in una condizione di grande complicità con il protagonista, brava a dare fisicità al suo personaggio pur rimanendo muta per tutto il tempo della rappresentazione. La scena è semplice: nel bianco di una stanza, arredata da un divano, una poltrona, una chitarra, tra acqua, vino, uova e astice, il protagonista, vittima di una depressione profonda, fa un bilancio della sua vita, raccontando, con verità, ironia, sincerità e senza moralismi, la vita di un uomo sul filo del rasoio, in bilico e sospeso tra l’illusione della felicità, regalata dalla compressa bianca Captorix, immaginario antidepressivo che non cura affatto, ma aiuta a reggere l'inevitabile infelicità, e pochi ricordi di gioia reale. Fondamentale la musica (Neil Young, Jimi Hendrix, i Pink Floyd, i Deep Purple) che sottolineano, in maniera precisa, i vari momenti del racconto. Andrea Renzi tiene la scena per due ore in modo mirabile offrendo una notevole prova d'attore, sottolineata dai lunghi applausi finali. Da anni Houellebecq, scrittore, saggista, poeta, regista e sceneggiatore considerato uno dei maggiori e più discussi nomi della letteratura francese contemporanea, affascina il pubblico con la sua critica radicale del vivere nelle società post-moderne, offrendo una visione distopica del mondo di oggi, smascherando menzogne, incastrando nella vita reale aspetti centrali della nostra società. “Michel Houellebecq è un fenomeno della letteratura francese e mondiale, sempre in cima alle classifiche di vendita a ogni uscita di una nuova opera. Così è stato anche per Sérotonine. In Francia come in Italia, fin dalla sua uscita nel gennaio 2019. La serotonina è l’ormone della felicità. Il protagonista fa, a 46 anni — un’età non facile, come lui stesso dice — il bilancio della propria vita. Un bilancio che prende la forma di ricerca della felicità, tra libido problematica e critica radicale alla società occidentale. Sérotonine è stato accolto come un romanzo esemplare dell’atmosfera distopica dei nostri anni 2000, e venduto in centinaia di migliaia di copie. Immediatamente la sua struttura narrativa, vicina all’autofiction, in cui si ritrova nei tratti del narratore lo stesso Houellebecq, mi è sembrata ideale per essere portata a teatro…” – si legge nella nota di Patrick Guinand. Le scene sono di Claude Santerre, i costumi di Giuseppe Avallone, il disegno luci di Hervé Gary, l’aiuto regia di Manuel Di Martino, il direttore di scena Domenico Riso. Si replica fino all’11 maggio. 

                                                                                                                                                                                                           Antonio D'Addio