Oltre 40 titoli tra produzioni, coproduzioni e ospitalità, dei quali 13 al Mercadante, 14 al San Ferdinando, 11 al Ridotto, e alcune “escursioni” come quelle previste al Teatro Trianon Viviani e naturalmente gli spettacoli delle edizioni 2026 dei progetti Arrevuoto, I SUD, Eduardo punto e da capo: questi i numeri della stagione teatrale 2025/2026 del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale. Alla presentazione alla stampa il Presidente, Luciano Cannito, ha esordito affermando: «È sempre un’occasione di festa la presentazione della stagione di un teatro. In particolare quest’anno si va a riscoprire la tradizione teatrale su cui Napoli ha fatto scuola ma, allo stesso tempo, ci si proietta nel futuro. È un po’ quello che sta succedendo alla Città che è piena di colori perché la cultura è colorata.» Al suo fianco l’Assessore Teresa Armato ha portato il saluto del sindaco, assente per impegni istituzionali, e ha dichiarato: «Sono contenta di essere qui per questa presentazione. Sono contenta che questa programmazione integri la grande creatività di questa città con lo sguardo alla tradizione e al futuro.» A questo punto ha preso la parola il Direttore Artistico Roberto Andò che, dopo i ringraziamenti di rito, ha ribadito come il teatro sia un aspetto importante della società e come lo sia particolarmente un teatro pubblico. Ha quindi annunciato che la ventunesima stagione sarà ispirata a una grande voce della scena partenopea, Enzo Moscato. Sue sono infatti le parole che intitolano e fanno da slogan al cartellone: NEL CUORE E NELLA TESTA. L’omaggio continuerà con “Non posso narrare la mia vita” interpretato da Lino Musella. È uno spettacolo che definisce l’idea di verità di Moscato – quella verità che è declinabile in tantissimi modi.
Entrando nel merito della proposta complessiva della Stagione 2025/2026 il direttore Roberto Andò ha sottolineato: «Spettacoli importanti, che in alcuni casi ci vedono come coproduttori, recano le prestigiose firme registiche di Tiago Rodriguez, Emma Dante, Milo Rau, ben noti al nostro pubblico, o di coreografi di culto come Joseph Nadij, segnando il percorso internazionale del programma». E ancora «Novità drammaturgiche di prestigio: Teresa Cremisi, Chiara Valerio, Lina Prosa, Cristina Comencini, Davide Enia, Giovanni Grasso, Ruggero Cappuccio, Harry Butler, Fabio Pisano, Fortunato Calvino, si confrontano con le scritture classiche di Scarpetta, di Eduardo (di cui presentiamo “Non ti pago!” con Carolina Rosi e Salvo Ficarra nella regia di Luca De Filippo in occasione del decennale della scomparsa), di Viviani, di Santanelli, di Patroni Griffi, di Bennett, di Camilleri (nel quadro dell’anniversario che ne celebra il multiforme impegno), di Scaldati. Registi come Livermore, Latella, Cirillo, Shammah, Gleijeses, Dini, Serao, Maccarinelli, Sollazzo, Maresco, Uzzo, Mazzara dividono la scena con la generazione di Ferracchiati, Bauduin, Baracco, Baldi, Muscato, Scuderi, Paschitto, Nemolato, Grossi, Piana, Curci, Cutolo, Cristiano, Di Martino e con l’estro performativo e interpretativo di Antonio Rezza e Sonia Bergamasco. Coreografi della nuova generazione in ascesa sulla scena nazionale e internazionale come Luna Cenere e Adriano Bolognino completano l’osservatorio sulla danza».
Continuano, naturalmente, le attività formative e quelle di impegno sociale che da decenni il Teatro sostiene, promuove e produce.
Valeria Rubinacci