Ai recenti campionati mondiali di kendama, gioco tradizionale giapponese, è salito sul podio classificandosi terzo. Lui è il ventiduenne romano Davide Leonardi, unico a non avere gli occhi a mandorla tra gli otto finalisti che si sono contesi il titolo iridato. Quella di Davide è decisamente una storia sui generis: a poco più di dieci anni, per puro caso scopre il kendama, gioco tradizionale giapponese formato da un pezzo di legno di forma conica connesso a una sfera di legno per mezzo di una cordicella, che nel secolo scorso si insegnava nelle scuole nipponiche. Si trattava di un passatempo rilassante in grado di mettere alla prova i riflessi e la capacità di concentrazione. Nel tempo, soprattutto negli ultimi quindici anni, il kendama si è trasformato in una vera e propria disciplina sportiva, con raduni, tornei e gare internazionali. “Inizialmente mi divertivo nella mia cameretta a provare i vari trick, poi un giorno mia madre mi disse che in centro a Roma c’era una dimostrazione di kendama e io andai a scuriosare. Da allora tutto si è fatto molto più serio” racconta con freschezza disarmante Davide Leonardi. “Mi alleno in media due ore al giorno e ho la grande fortuna di poter girare il mondo facendo ciò che mi piace” dice Davide.
Il campione europeo di kendama, gioco tradizionale giapponese di destrezza ed equilibrio
Data pubblicazione: 25-11-2024