In corso a Milano il processo contro Alessandro Impagnatiello, il 30enne che il 27 marzo 2023 ha ucciso la sua compagna Giulia Tramontano, incinta al settimo mese, nella loro casa di Senago. Con 37 coltellate ha ammazzato non solo la sua compagna, ma anche il bambino che portava in grembo, aveva tentato di ammazzare Giulia con il veleno per topi, ma senza riuscirci. La cosa che indigna di più è che aveva tentato di dare fuoco al cadavere della giovane nella vasca da bagno, senza riuscirci. Dopo aver lasciato il corpo di Giulia parzialmente bruciato, in una cunetta alle spalle dell’edificio in cui abitava, ha avuto la lucidità di andare a denunciare la scomparsa della ragazza, con un’indifferenza e una calma inaudite. Tutto questo perché aveva una storia parallela con una collega del bar dove lavorava. L’Impagnatiello era solito avere più storie, mentre era in vacanza con Giulia a Ibiza, secondo gli inquirenti che hanno trovato più di 500 messaggi che si scambiava con un’altra ragazza.
Il processo va avanti da qualche settimana, la difesa ha chiesto una perizia psichiatrica, con quale coraggio, visti i capi d’accusa, premeditazione e crudeltà?
Questo è solo uno dei tanti femminicidi più eclatanti avvenuti negli aultimi anni, ne potremmo elencare a decine, episodi che i lettori già sanno, per non riaprire una dolorosa piaga, Giulia poteva essere nostra figlia, nostra sorella… Non è giusto morire così, per mano di un uomo che non ha avuto il coraggio di scegliere, o parlare chiaro senza giungere a togliere una vita...
Dall’inizio del 2024 sono 88 le donne uccise in Italia tra gennaio, febbraio, marzo e aprile, le percentuali dimostrano che c’è un calo del 25,4% rispetto al quadrimestre del 2023.
Annalisa De Gregorio