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Una dodicesima notte agile e piacevole quella firmata da Gianmarco Cesario

Data pubblicazione: 13-05-2024
 

Solo tre repliche, 10, 17, 18 maggio, per La dodicesima notte da William Shakespeare nell’adattamento di Gianmarco Cesario, che ne firma anche la regia, al Tin, Teatro Instabile Napoli. In scena Gianni Sallustro e Nicla Tirozzi con gli allievi dell’Accademia del Teatro e del Cinema di Ottaviano, di cui lo stesso Sallustro è direttore e maestro di recitazione: Tommaso Sepe, Alessandro Cariello, Davide Cariello, Nancy Pia De Simone, Vincenza Granato, Luigi Guerra, Noemi Iovino, Domenico Liguori, Carlo Paolo Sepe, Salvatore Ciro Tufano, Gennaro Zannelli.
Sorprende sempre questo piccolo teatro di Vico del Fico al Purgatorio perché con le sue curve accoglie lo spettatore come ad abbracciarlo e, di più, la sua struttura con gli archi, i balconcini consente di evitare troppe suppellettili di scena: bastano le tende e qualche cubo tuttofare ed è subito teatro. Completano l’allestimento i costumi spiritosi, coloratissimi di Melissa De Vincenzo che ammiccano in modo fantasioso agli anni ’80 del secolo scorso, epoca in cui Gianmarco Cesario ha scelto di ambientare la storia. La scelta si rivela felice perché contribuisce a snellire l’originale shakespeariano, un testo in cinque atti piuttosto complicato, dando luogo a una storia più briosa e più agilmente fruibile. Vediamo, così, in scena la musica diffusa da uno stereo portatile dotato di mangiacassette, soprabiti di pelle e borchie con l’accompagnamento di canzoni quali Da Da, Da; Sunshine Reggae; All night long che ci immergono subito in quegli anni.
Lo spettacolo procede, dunque, con buon ritmo, è gradevole e incontra il gusto del bel pubblico che affolla il Tin: sono queste le iniziative che dimostrano, se ancora ce ne fosse bisogno, che si può fare cultura divertendo. Gianni Sallustro è vivacemente irresistibile nel ruolo di Malvolio, non gli è da meno Nicla Pirozzi che impersona Maria. I giovani allievi di Gianni Sallustro e dello stesso Gianmarco Cesario, in quanto docente di Storia del Teatro, superano abbondantemente la prova. Qualcuno di loro emerge: tra questi vanno citati almeno Nancy Pia De Simone nel ruolo di Olivia per talento e buona dizione, Noemi Iovino e Carlo Paolo Sepe sorprendentemente somiglianti e credibili nelle rispettive vesti di Viola/Cesario e Sebastian; Vincenza Granata che è una Fabiana peperina e simpatica.
C’è da sperare che, visto il successo riscosso alla prima, il teatro preveda qualche altra replica.

Valeria Rubinacci