Chiusura col botto per la rassegna di musica antica Sicut Sagittae, ospitata nella bellezza e nella storia della Cappella Neapolitana. La manifestazione, prodotta da Il Canto di Virgilio, diretta dal M° Antonio Florio e giunta alla nona edizione, ha ospitato alla Domus Ars di via Santa Chiara, a partire dal 28 settembre scorso, concerti dedicati a Monteverdi; Cantate, arie e duetti della metà del XVII secolo; Arie tedesche di Handel; Musiche di Hume, Locke, Kühnel, Schenl, Telemann per concludere col concerto dal titolo “Solo in due” nell’interpretazione di Giovanna Baviera che canta accompagnandosi con la viola da gamba.
“Il cantar alla viola - l'accompagnamento del proprio canto sulla viola da gamba - era considerato una delle pratiche artistiche più raffinate della cultura rinascimentale. Il programma è un omaggio a quest’arte. Per la maggior parte, le opere eseguite sono intavolature per viola e voce sia di brani polifonici, come le chansons cinquecentesche di Jacques Arcadelt, che di brani a voce sola con il basso continuo rielaborato per la viola da gamba, come le monodie di Giulio Caccini.” Ma non basta. Questa delicata artista inserisce nel programma anche brani contemporanei nati per questo spettacolo, come l’opera per viola preparata e voce della compositrice austriaca Eva Reiter, “per offrire un’interpretazione nuova all’arte del cantar alla viola e, così facendo, darle continuità”. Come spiegato con tanta grazia dalla stessa artista il concerto si apre con 3 pezzi di chanson polifoniche francesi di cui Giovanna Baviera canta la voce superiore e intavola le altre tre voci allo strumento. A seguire, molto suggestivo il brano composto per questo programma – che nasce come un esperimento inteso a far dialogare la musica rinascimentale con brani moderni – a partire da un testo di Beckett musicato da Eva Reiter. L’esecuzione è particolarmente originale perché l’artista si avvale di uno spiedino in legno infilato tra le corde della viola e di un piccolo strumento tondeggiante che produce sonorità che ricordano la fisarmonica: Il risultato è piacevole e assolutamente singolare. L’ultimo blocco in programma è dedicato a Tobias Hume, compositore inglese attivo tra il ‘500 e il ‘600.
Non pienissima la sala come tanta ineccepibile tecnica, valorizzata da una rara sensibilità espressiva, avrebbe meritato. In compenso il pubblico che c’era ha tributato una vera e propria ovazione a questa artista raffinata, originale e qualitativamente eccellente.
Valeria Rubinacci