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"Dieci modi per morire felici": uno spettacolo originale e divertente

Data pubblicazione: 10-02-2025
 

All’ingresso ci consegnano un foglietto con su scritto un numero. Dieci spettatori verranno estratti per partecipare a “Dieci modi per morire felici”, gioco-spettacolo ideato da Emanuele Aldrovandi che ne firma anche la regia. In scena Luca Mammoli, conduttore, attore, coscienza e deus ex machina della serata. Siamo alla Galleria Toledo, i dieci designati vengono invitati sul palco ad accomodarsi in altrettanti banchi affiancati in modo da formare una struttura a semicerchio. La scena, firmata da Francesco Fassone, comprende anche un laghetto che raccoglie “le acque del tempo trascorso.” Il gioco consiste nella possibilità di “ripartire dal via”, di rinascere in questo momento, facendo nuove scelte, affrontando gli ostacoli che si trovano sul cammino, utilizzando le proprie energie per ottenere risultati che procurino felicità. Naturalmente i dieci prescelti faranno percorsi diversi, da soli o in accordo con gli altri, impegnandosi o lasciandosi vivere, onestamente o infrangendo la legge e così via, utilizzando ciascuno il modo di affrontare la vita che gli è più congeniale. Il vincitore sarà colui che avrà accumulato più felicità. Detta così la serata sembra un reality show teatrale ma in realtà questo spettacolo è molto di più. Intanto, Luca Mammoli è bravo, è spiritoso, coinvolgente, simpatico. Riesce, con la sua spontaneità, la sua gentilezza, la sua padronanza della scena, a far partecipare attivamente anche i concorrenti più schivi senza imporre loro costrizioni ma ponendosi con garbo ed empatia. Il format è pensato con acume e riesce a divertire ma anche, e soprattutto, a suscitare riflessioni sugli eventi della vita, su come ognuno di noi avrebbe reagito ai vari tipi di sollecitazioni che lo spettacolo propone.
Una bella serata, in definitiva, che, come deve fare il teatro, non dà risposte alle domande, le suscita.

Valeria Rubinacci