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Meritato successo per il Maresa Galli Trio al Festival Barocco Napoletano

Data pubblicazione: 12-05-2025
 

Lascia a prima vista perplessi l’inserimento di un concerto jazz nell’ambito del Festival Barocco Napoletano, curato da Massimiliano Cerrito e con la direzione artistica del M° Keith Goodman, ma è lo stesso Presidente Cerrito, che, nel presentare gli artisti sul palco, spiega le ragioni di questa scelta. “Il jazz” afferma “fa quello che facevano i musicisti del ‘700: l’improvvisazione. Non c’era il concetto di plagio per cui si citavano liberamente autori del passato. Così, nel jazz, ancora oggi si parte da un tema che viene sviluppato dando luogo a composizioni nuove.”
Dopo queste illuminanti parole, parte “Improvvisazione dal Barocco al Jazz”, il concerto che vede protagonisti la vocalist Maresa Galli affiancata dai maestri Ezio Amazio alla chitarra e Daniele Brenca al contrabbasso. Location d’eccezione la bella Chiesa dei Santi Cosma e Damiano recentemente ristrutturata. In scaletta celebri standard di jazz, da “Tenderly” (W.Gross/J.Lawrence) a “All of Me” (G.Marks/S.Simons), da “How Insensitive” (N.Gimbel/V.de Moraes/A.C.Jobim) a “The Man I love” (G.Gershwin/I.Gershwin), da “My Funny Valentine” (R.Rodgers/L.Hart) ad “Autumn Leaves” (J.Kosma/J.Mercer), da “As Time Goes By” (H.Hupfeld) a “Summertime” (G.Gershwin/D.Heyward/I.Gershwin), passando per composizioni originali di Galli/Amazio/Brenca. Ma è la stessa Maresa Galli a evidenziare come i musicisti jazz abbiano nel sangue l’improvvisazione che, dunque, emerge non solo nell’interpretazione musicale ma anche nel puntuale stravolgimento del programma stesso perché “nel jazz c’è rigore ma anche libertà.” Si inseriscono così brani non previsti passando da Duke Ellington a Pino Daniele fino a composizioni originali degli stessi musicisti sul palco. Il tutto con una naturalezza e un affiatamento tra artisti che è quel divertissement insito nel jazz che il pubblico coglie prontamente e che, come sottolineato da Massimiliano Cerrito, fa pensare al Barocco.
Tutto ciò è reso possibile da due musicisti di grande esperienza e da una vocalist con molte frecce al suo arco: garbo, tecnica, personalità, bel timbro, intonazione perfetta, senso della misura, eleganza, compostezza. Il risultato è uno spettacolo ben congegnato, raffinato e coinvolgente. Pubblico entusiasta.
La stagione del Festival Barocco Napoletano continua il 20 maggio con “Corde e Plettri alla corte dei principi”.

Valeria Rubinacci