Un’ora abbondante di buona musica nello splendore della Sacrestia vasariana del Complesso Monumentale di Sant’Anna dei Lombardi: un'altra scelta vincente da parte di Mirko Di Martino, direttore artistico del Teatro TRAM. Colpisce ancora nel segno la piccola realtà di Port’Alba proponendo in un ambiente magnifico un gruppo di grande originalità e talento dal nome tutto del sud che fa pensare a Viviani, Scialacore. Lo spettacolo si intitola Orizzonti mossi e si compone di brani musicali e testi che riecheggiano i movimenti ondosi, la bellezza, la gioia, la storia e le recenti tragedie che hanno visto e vedono protagonista il Mare Nostrum. I tre componenti del gruppo Scialacore sono Giuseppe Di Taranto, Mariangela Piombini e Paolo Petraroli. “Io sono il mare, io sono il principio e il confine.” “Sono la culla della vita ma mi avete trasformato in un cimitero.” “Io sono il mare, sono forza e quiete, sono il blu che abbraccia il cielo.” “Sono diventato altro da ciò che ero.” “Sono diventato un gioco e una tortura: io, il mare.” Questi sono solo alcuni spunti tratti dalle letture scelte da Francesco Luongo, regista del concerto. A queste si alternano canti tratti dalla tradizione dei paesi che sul Mediterraneo si affacciano, dalla Grecia alle nostre coste campane, pugliesi, lucane, siciliane. In apertura un canto greco del repertorio rebetiko, definito come “una sorta di blues greco”. A seguire un brano siciliano di Rosa Balistreri caratterizzato da un ritmo in crescendo molto coinvolgente. Si alternano in una scaletta ben organizzata canti struggenti che toccano il cuore del pubblico ad altri dai ritmi frenetici, trascinanti. Gli arrangiamenti personali innovano rispettando la tradizione e sono un valore aggiunto al talento di questi tre bravi musicisti, dotati di ottima tecnica, personalità e delicata sensibilità. Perfettamente intonati e affiatati si avvalgono della voce melodiosa di Mariangela Piombini, cantante di pregio per preparazione ma anche per quel timbro vocale limpido che ha in sé qualcosa di antico.
Un pomeriggio incantevole come il pubblico, non molto numeroso purtroppo, ha sottolineato con lunghi convinti applausi e con la richiesta insistente di un bis che la band ha concesso scegliendo “Quanno fernesce ‘a guerra”, brano degli anni ’90 del secolo scorso della Nuova Compagnia di Canto Popolare: un testo dolorosamente attuale.
Valeria Rubinacci