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La Giordania premiata a tourismA

Data pubblicazione: 26-02-2024
 
Alberto Angela nel Mar Morto foto Barbara Ledda

Presente a tourismA, Salone Archeologia e Turismo Culturale, organizzato da Archeologia Viva (Giunti Editore), che si è concluso domenica 25 febbraio al Palazzo dei Congressi di Firenze, il Jordan Tourism Board ha ricevuto il premio ACTA – Archaeological Cultural Tourism Award del GIST, Gruppo Italiano Stampa Turistica conferito a Jerash come "miglior sito archeologico estero". Il Premio, ideato dalla giornalista Clara Svanera che lo presiede, e ospitato anche per la seconda edizione da tourismA, testimonia l’intento del GIST, come ha dichiarato la presidente Sabrina Talarico, “di favorire il rispetto, la valorizzazione, la fruizione e la comunicazione dei beni culturali di tutto il mondo, e di lavorare per il corretto e sostenibile sviluppo dei sistemi turistici.”  "Ricevere un riconoscimento così prestigioso, ci ripaga del nostro lavoro per far conoscere le numerose e importanti testimonianze del passato che la Giordania conserva con cura e orgoglio" ha dichiarato Marco Biazzetti, country manager Jordan Tourism Board Italia, che ha ritirato il premio mentre partecipava a tourismA per presentare al pubblico e agli operatori turistici il ricco patrimonio culturale della destinazione, che comprende siti Unesco e parchi archeologici di assoluto rilievo, che vanno da Petra ai castelli del deserto, dalle grandiose rovine di epoca romana di Umm Qais all’architettura ottomana di Al Salt.
Jerash, la “Pompei d’Oriente”
 Situato circa 50 km a nord della capitale Amman, Jerash è uno dei siti archeologici di epoca romana meglio conservati al mondo, tanto da valergli il titolo di “Pompei d’Oriente”. Inizialmente conosciuta come Gerasa, la città venne chiamata Antiochia di Giordania in onore del re seleucide Antioco. Intorno al 78 a.C. cadde sotto il dominio di Alessandro Ianneo, re della Giudea. Dopo la conquista dell’area da parte di Pompeo nel 64 a.C., divenne parte della Decapoli. Il nome originale Gerasa fu ripristinato in seguito alla visita dell'Imperatore Adriano nel 129 d.C., in onore del quale fu costruito l’Arco di trionfo (m 37 x 13 di altezza) che è uno dei simboli di questo sito archeologico. Questo vasto complesso di 800 ettari ospita maestose rovine che testimoniano l'organizzazione urbana del I e II secolo: il vasto foro ellittico di circa 90 m x 80 m. racchiuso da 56 colonne ioniche, un imponente ninfeo, gli eleganti propilei del santuario dedicato ad Artemide, un vasto ippodromo, due teatri, il teatro nord e quello sud, che ospitava il maestoso santuario di Zeus), due tetrapili, terme, e numerosi altri templi. Gli scavi hanno portato alla luce anche un eccezionale complesso monumentale di epoca cristiana risalente ai secoli IV-VII con numerose chiese di notevole rilevanza. Nell'anno 636, la conquista islamica delle regioni della Giordania, compresa Jerash, fu facile e tranquilla. Durante il periodo degli Umayyadi, Jerash visse un grande periodo di prosperità, ma declinò durante il periodo degli Abbasidi. Dopo il devastante terremoto del 749, la città fu abbandonata. La vita cominciò a tornare dall'inizio del XII secolo, mentre la città moderna di Jarash cominciò a formarsi all'inizio del XIX secolo e conta ora ca. 60.000 abitanti. Jerash offre un interessante Museo Archeologico e ospita il Jerash Festival for Culture & Arts che ogni estate ospita concerti ed eventi di livello internazionale.
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