|

Successo meritato per Le tre verità di Cesira al Teatro CortéSe

Data pubblicazione: 05-02-2024
 

Presentato da T.T.R. Il Teatro di Tato Russo, è in scena al Teatro CortéSe l’atto unico di Manlio Santanelli “Le tre verità di Cesira” interpretato da Rino Di Martino. La scena è “semplice, scarna, tutta centrata sul corpo/attore” - come espressamente richiesto dal regista Antonello De Rosa – perché quella semplicità ben evidenzia il mondo di Cesira, “popolana discendente da una famiglia di acquaiuoli, ossia gestori di chioschi in cui si vendono dalle acque ‘sine nobilitate’ alle bibite più fornite di blasoni liquidi” per dirla con le spiritose parole dell’autore. Cesira racconta tre versioni diverse della sua storia a un sedicente giornalista della Rai. Sì! Perché la storia di Cesira è tanto bizzarra da suscitare l’interesse di professori universitari, ricercatori di varie parti del mondo e, naturalmente, di tutti quei programmi pettegolistici che compongono i palinsesti televisivi. A destare tutta questa curiosità è il fatto che, contemporaneamente allo sviluppo delle forme di un corpo femminile, Cesira si è vista crescere anche un paio di robusti, inestricabili, foltissimi baffi. E non c’è depilatore o ceretta che possano risolvere la questione. Cesira non è una che si perde d’animo, beninteso, anzi da attrice consumata sembra godere della possibilità di offrire ai curiosi intervistatori non una ma tre storie che dovrebbero dar conto del sorprendente fenomeno. Santanelli come sempre stupisce e diverte con l’originalità delle sue creazioni e, come sempre, spinge alla riflessione perché sotto l’ironia surreale e, in questo caso, anche l’aperta comicità, c’è un mondo di individui che si vedono etichettati come diversi e si inventano modi per sopravvivere, c’è un mondo di donne che subiscono soprusi di tutti i generi nell’indifferenza generale se non nella colpevolizzazione diretta. La regia, la scena, le luci esaltano questi valori senza invadenza, senza manie di protagonismo. Che dire, a questo punto, di Rino Di Martino? Che Cesira gli sembra cucita addosso. La sua figura minuta, la sua gestualità, l’utilizzo sapiente dei diversi toni di voce fanno pensare a quelle donne del vicolo piccole e peperine. Il resto lo fanno l’esperienza e il talento di un attore a tutto tondo capace di gestire in maniera invidiabile i ritmi della comicità e al contempo capace di commuovere. Applausi e tanta partecipazione

Valeria Rubinacci