Pienissima la Sala Assoli per assistere a Stand up Opera, un genere inedito in cui Luca De Lorenzo, cantante lirico di qualità, alterna il monologo e la comunicazione col pubblico caratteristici della stand up comedy, con la presentazione di brani propri della sua arte. Ne viene fuori uno spettacolo divertentissimo e istruttivo che coinvolge e appassiona il pubblico. De Lorenzo si presenta subito come un basso specificando che con questo termine non vuole intendere la piccola abitazione partenopea posta a fronte strada, né lo strumento musicale e meno che mai la statura di un uomo piccolo, bensì il registro vocale di un cantante lirico. Questa leggerezza caratterizza il monologo - scritto a quattro mani dal protagonista in collaborazione con Diego Lombardi - che parte dalla condizione attuale del cantante lirico, “un mestiere oggi desueto”. Fenomeno che si verifica particolarmente per i bassi, ricchissimi e tenuti in alta considerazione nel ‘700 e oggi relegati a figure marginali segregandoli “negli angoli più bui del palco” per l’emergere sempre più prepotente dei tenori, più apprezzati, applauditi e strapagati per la mera esibizione delle note alte che catturano l’attenzione e il favore del pubblico. Partendo da qui tanti sono i temi che emergono: dall’esperienza lavorativa tragicomica come insegnante di musica in quartieri disagiati all’ignoranza e al disinteresse diffuso nei riguardi della musica classica fino all’emergere del trap di cui De Lorenzo offre pregevoli e comiche contaminazioni con arie d’opera. I toni sono dunque ironici o francamente comici, supportati da immagini improbabili o apertamente assurde. Tanti gli intermezzi canori in cui il cantane si esprime con tutto il suo talento artistico incantando una Sala Assoli affollatissima e plaudente. Lo accompagna al piano e in qualche gag il brioso e bravissimo Fabrizio Romano. La regia calibrata e spiritosa di Gianmaria Fiorillo valorizza i variegati mezzi espressivi di De Lorenzo che si conferma valente professionista ed efficace comunicatore.
Valeria Rubinacci
