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Fantastici gli Oblivion in "Tuttorial"

Data pubblicazione: 16-02-2024
 

Già il titolo, “Tuttorial – guida contromano alla contemporaneità”, è tutto un programma e a pensarlo non potevano essere che loro, Gli Oblivion: Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli. Ciliegina, anzi ciliegine su questa torta golosa sono le scene surreali di Lorenza Gioberti, i costumi originalissimi e spiritosi di Erika Carretta, il disegno luci singolare di Andrea Violato e la regia creativa e ben congegnata di Giorgio Gallione. Conosciuti al grande pubblico per “I Promessi Sposi in 10 minuti” - che, pubblicato su YouTube nel 2009, riscosse subito un enorme successo – si presentano sul loro sito così: “Gli Oblivion sono i cinque miracolati dalla banda larga, i cinque punti del governo del cantare, i cinque anelli delle obliviadi, i cinque gradi di separazione fra Tito Schipa e Fabri Fibra, i cinque madrigalisti post-moderni.”
Nello show, in scena al Teatro Acacia, il tema centrale è la contemporaneità ma, in perfetto stile Oblivion, i personaggi che popolano lo spettacolo vanno da Bell e Meucci che litigano nell’attribuirsi l’invenzione del telefono durante la giornata mondiale della suoneria fino a Leonardo e Tiepolo in posa per raffigurare l’Uomo Vitruviano. E ancora: Galileo Galilei è una star di TikTok mentre Marco Mengoni canta all’Ikea e Gabriele D’Annunzio si esibisce in un rap che inizia con La Pioggia nel pineto e termina con Piove di Jovanotti. Irresistibili i 10 modi di cantare “Brividi”.
Lo spettacolo si chiude con una nuova versione dei Promessi Sposi in stile serie TV.
Pubblico entusiasta perché lo show diverte con intelligenza e i protagonisti sono di una bravura che si riscontra raramente. Per dirla con le parole del regista, Giorgio Gallione: «Il TUTTORIAL degli Oblivion è un helzapoppin coltissimo e folle, una sorprendente cavalcata virtuosistica tra i vizi e i tic della contemporaneità, una radiografia ironica e grottesca dentro la “rete” mediatica che ci imprigiona e ci plagia.» Straordinaria “La storia del rock in 5 minuti”, concessa come bis, in cui i cinque artisti affrontano a cappella brani sicuramente non facili anche quando si è sostenuti da una band, con un risultato sorprendente.

Valeria Rubinacci