Il pubblico ha molto gradito questo singolare spettacolo con la regia di Kuro Tanino che ben rappresenta la vita quotidiana di due condomìni tanto per dirla all’italiana, nell’appartamento di sinistra dei pescatori e nell’altro a fianco una donna molto anziana, 90 anni, malata di demenza senile accudita dal padre e dalla nipote. Il pubblico non si è scoraggiato, né ha dormito, nel seguire questa singolare messa in scena con i protagonisti che recitavano nella loro lingua originale, il giapponese, in alto la traduzione in italiano.
Ma come ha fatto la scrivente, dando giusto un’occhiata alla traduzione (solo in italiano e non anche in inglese), seguendo lo svolgersi degli eventi senza far troppo caso alla traduzione in alto per non essere distratta. Gli attori davvero molto bravi ed estremamente naturali, noi spettatori molto silenziosi, abbiamo assistito allo svolgersi del racconto scenico come se fossimo entrati in punta di piedi nelle case dei pescatori e della donna anziana. Da una parte i tre pescatori ridanciani e scherzosi e dall’altra la solitudine della donna anziana e malata che compie delle azioni inconsulte, trattata male dalla nipote che non la sopporta ed addirittura la espone alle intemperie redarguita poi dal padre. Insomma 115 minuti di spettacolo passati in un battibaleno. Molti gli applausi ed un consiglio non perdete lo spettacolo che resta al Bellini fino al 25 febbraio.
Diretto e scritto da Kuro Tanino
Il cast: Susumu Ogata, Kazuya Inoue, Koichiro F.O. Pereira, Masato Nomura, Hatsune Sakai, Natsue Hyakumoto, Masayuki Mantani
direzione di scena Masaya Natsume, Yuhi Kobayashi
assistente alla regia Kodachi Kitagata
scenografia Takuya Kamiike
disegno luci Masayuki Abe
sound designer Koji Shiina
tour manager Tsubasa Shimizu, Chika Onozuka
con il supporto di Agency for Cultural Affairs (Government of Japan)
con il sostegno di The Japan Foundationuno
spettacolo della Compagnia Niwa Gekidan Penino
Aghe
