|

"Don Giovanni – del limite e della finzione"

Data pubblicazione: 04-03-2024
 
foto Nina Borrelli

Attualissimo il “Don Giovanni – del limite e della finzione” presentato in Sala Assoli, nell'ambito del segmento di stagione denominato Fuori controllo e dedicato alle giovani compagnie. Attuali, se pure rispettosi dell’originale, appaiono i temi trattati nella traduzione e nell’adattamento di Antonio Piccolo; moderne la regia e le musiche firmate da Mario Autore; nuove ed efficaci le scene di Filippo Stasi; contemporanei i costumi di Federica Del Gaudio; attuale e fresca la recitazione dei cinque validi interpreti: Mario Autore, Anna Bocchino, Ettore Nigro, Antonio Piccolo, Federica Pirone.
La scena che accompagna la presentazione del personaggio Don Giovanni, interpretato da Ettore Nigro, è nuda, delimitata sul piano da uno strato bianco circolare su cui poggia una sorta di masso biancastro che diventa di volta in volta sedia, roccia, base del monumento del Commendatore, tavolo da pranzo. È in questo ambiente che si muove il Don Giovanni vero, quello del “due più due fa quattro”, quello che chiede “dopo la conquista che c’è da desiderare?”, quello secondo cui “la costanza è per gli uomini ridicoli”. Solo più tardi, quando farà uso dell’ipocrisia che pur tanto detesta, porterà sulla scena una sedia elegante, una lampada, un tappeto su cui si stenderà per inginocchiarsi davanti alla madre – e non al padre in questo adattamento – e fingere il pentimento, il rammarico, addirittura la conversione servendosi di un inginocchiatoio, estrema suppellettile dell’impostura.
Allestimento fortemente simbolico, dunque, in cui ogni particolare - dalle musiche ai movimenti scenici, dagli arredi di cui si è detto alle soluzioni registiche - concorre alla proposta di uno spettacolo godibile e profondo, ironico, sarcastico al giusto grado e, come già osservato, attuale. Il discorso sull’ipocrisia, purtroppo, valeva 400 anni fa ma potrebbe essere stato scritto stamattina.
La stessa freschezza si riscontra nella recitazione dei cinque bravi artisti a partire dall’esperienza, la presenza scenica, la grinta, la versatilità, il carisma di Ettore Nigro nel ruolo del protagonista. Al suo fianco, Antonio Piccolo esibisce buone doti mimiche e padronanza della scena per uno Sganarello simpatico, divertente e comunicativo. Poliedriche, preparate e all’altezza della prova le due giovani attrici: Anna Bocchino e Federica Pirone. A Mario Autore va l’apprezzamento per la buona interpretazione di più personaggi e anche per le musiche consone e mai invadenti ma soprattutto per una regia acuta, sagace, priva di sbavature. Colpisce per efficacia e felice realizzazione la scena della dannazione in cui non è il Convitato di pietra a prendere per mano Don Giovanni, bensì quest’ultimo a sollevarsi verso l’alto per porgergliela, tra luci mobilissime che così validamente suggeriscono le fiamme dell’inferno.

Valeria Rubinacci