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Un Barbiere di Siviglia spiritoso e godibilissimo

Data pubblicazione: 06-03-2024
 
IL BARBIERE...

Già dall’inizio, quando un direttore d’orchestra scapigliato agita smanioso la sua bacchetta davanti a un gruppo di musicisti immaginari, si capisce che sta per avere inizio uno spettacolo ironico e singolare che però, non è una parodia né un banale adattamento. E non è nemmeno un tradimento di quelli a cui ci ha abituato tanto teatro moderno. Mi piace pensare che lo stesso Gioachino Rossini si sarebbe divertito ad assistere a questo allestimento del Barbiere di Siviglia, pensato e realizzato da Gianmarco Cesario, che ne firma anche la regia, e con le musiche originali arrangiate in chiave moderna da Mariano Bellopede. Lo spettacolo, prodotto da I due della città del sole e da Fratelli di versi, in scena al Teatro Sannazaro, fa parte del progetto POPERA, ideato da Gianmarco Cesario, ed è “concepito proprio con l’intento di avvicinare i giovani a questo genere, che spesso rischia di risultare troppo lontano dal loro mondo visivo ed uditivo, attraverso un’attualizzazione dei testi e delle musiche.” Il Barbiere è solo il primo atto di questo progetto, il cui titolo gioca con l’opera lirica e col pop, a pochi mesi dalla proclamazione del canto lirico italiano quale patrimonio immateriale dell’umanità da parte dell’UNESCO.
Lo spettacolo si avvale di un cast ben affiatato di artisti di ottimo livello - Gennaro Ciotola, Vincenzo Iengo, Carlo Liccardo, Francesco Luongo, Laura Pagliara - che cantano, recitano, giocano, si divertono offrendo un’esibizione vocale e corporea. Gli incantevoli arrangiamenti di Mariano Bellopede vanno dal rock di “Largo al factotum” alla ballad romantica di “Se il mio nome”, dal pop elettronico di “Io son docile” alla dance de “La calunnia”. Ciliegina su questa torta così ben confezionata le scene spiritose e i costumi originali e coloratissimi di Melissa De Vincenzo.
Se lo scopo di questo progetto era quello di avvicinare all’opera lirica i giovani ma anche i meno giovani che non la frequentano senza scandalizzare, al contempo, i melomani, si può affermare che il suddetto scopo sia pienamente raggiunto. L’operazione colpisce veramente nel segno perché lo spettacolo è gradevole, coloratissimo, garbato, divertente ed elegante come l’entusiasmo degli spettatori che affollavano il Sannazaro ha ampiamente dimostrato. C’è da sperare in altre repliche che ne consentano la fruizione a un pubblico ancora più ampio.

Valeria Rubinacci