Ebbene sì, abbiamo voluto, con intenzione, e chiesto a Marina Salvadore (musa di Canale 21) donna, bella, nei suoi anni splendidi a Canale 21 quando dirigeva la combriccola, lei inclusa, il mitico ingegner Pietrangelo Gregorio inventore, genio, che diede vita a questa emittente TV ancor oggi in onda, che personalmente ho raccontato nel biopic ora si dice così “Da Gregorio a Berlusconi”. Bando alle autocelebrazioni sempre antipatiche e parliamo di questo corposissimo pamphlet di Marina Salvadore e le sue “riflessioni” espresse nel suo website “La voce di Megaride” e qui raccolte. Un volume con la prefazione di Nicola Zitara e post-fazione di Claudio Antonelli (che sei costretto a leggere, io le pre-fazioni le salto a pie’ pari). Il libro è uscito un po’ di tempo fa, i libri non invecchiano mai, più passa il tempo e più diventano saporiti, come il vino quando sedimenta nelle botti.
Una serie di pensieri, direi scostumati, perché Marina ha una penna caustica, che coglie pregi e difetti di questa nostra Napoli (dico nostra benché io sia austroungarica, felicemente figlia adottiva di questa meravigliosa città nella quale vivo, da molto tempo). Mi è molto piaciuto il riferimento al mitico, mai come ora che non c’è più, Diego Armando Maradona, idolatrato dai napoletani perché con la conquista del primo scudetto e poi del secondo diede quella DIGNITÀ ai partenopei ed ai campani tutti, da sempre esecrati, nelle cronache dei giornali a partire dal colera degni anni’70. Ed ecco il suo “Neh, Albione, mo’ c’hai proprio scassato la m* (il modo siciliano di citare il c*) riferendosi agli inglesi ed al loro “I meridionali sono meno intelligenti” che non merita commento, (pag.246). Passando a pag.269 indirizza una “Lettera aperta a Belzebù o come cappero si chiama”. Ed ancora, trattando temi scottanti nel suo “Cartolarizzazione&Cravattari” a pag.292. Non manca Il tema dei meridionali trasferiti a Milano… per lavoro (Travet). Il volume è completo pure di illustrazioni in b/n di Paolo Scelchian. Riflessioni che percorrono gli anni 2000 fino al 2019 (inizio pandemia).
Non vogliamo aggiungere altro, bisogna leggerlo per apprezzare, ridere, incazz*, riflettere su questa voluminosa dichiarazione d’amore per Napoli dell’Autrice, che come me, è di nascita ‘nordica’ istriana e come tutti noi immigrati all’incontrario diventati figli spuri, ma innamorati pazzi di questa città definita da Benedetto Croce: “Un paradiso abitato da… diavoli”, definizione attribuita erroneamente a Gothe che pare, invece, sia una citazione da 'Descriptio orbis' del polacco Luca di Linda, datata 1655, molto conosciuto a quel tempo nella peninsula tradotto da Bisaccioni. “Fra tanti beni che abbondano nel paese di Napoli - scriveva il Di Linda- ha però luogo il detto universale: “Napoli è un paradiso abitato da demoni” (dal sito del Monitore Napoletano).
BUONA LETTURA!
Anna Maria Ghedina
“Terronia Felix” - gouaches e feuilletton dal novello Grand Tour - di Marina Salvadore. Robin Edizioni - pagg,515 - 19,50 euro