|

IL DIPARTIMENTO DI FISICA SI RIFÀ IL LOOK

Data pubblicazione: 13-02-2024
 
il nuovo logo

Il Dipartimento di Fisica dell’Università Federico II di Napoli, si rifà il look. Una rappresentazione grafica realizzata da Vittorio Bongiorno, che chiamare semplicemente grafico, significa sminuirne lo studio che si vede dietro ogni progetto. Le sui sono appunto “rappresentazioni grafiche”. L’ispirazione è Napoli, il Vesuvio. E quale riferimento migliore poteva essere per il simbolo della città che sembra contrapporsi ostinatamente a tutte le leggi matematiche, che provano a dominarlo, come un corpo vivo, magmatico, appunto. Lo spiega bene proprio l’autore della rinnovata immagine del Dipartimento: “L'adozione di questo simbolo naturale, arricchito da un riferimento matematico universale, riflette la missione del dipartimento: quella di esplorare i misteri del mondo attraverso la fisica, con un approccio che riconosce la complessità, la bellezza e l'interconnessione di tutte le forme di vita e di materia. Il Vesuvio nel logo simboleggia quindi non solo Napoli ma anche il vulcano interiore della curiosità e dell'indagine che anima la scienza”.
Tutto incastonato dentro studi razionali, adottando un simbolo che di razionale ha ben poco, che i napoletani chiamano “’o masto”, con riverenza e rispetto, che definisce la skyline della città, la sua immagine identitaria in un golfo tra i primi più belli al mondo.
Alla base della realizzazione grafica la spirale di Fibonacci, la cui scelta Vittorio Bongiorno spiega così: ”Rappresentare il Vesuvio mediante la spirale di Fibonacci non è un mero esercizio di stile. È un'affermazione profonda dell'armonia intrinseca tra la natura e la scienza, un concetto che il Dipartimento di Fisica esplora quotidianamente nelle sue ricerche. Il Vesuvio, con la sua forma distintiva e la sua storia di distruzione e rinascita, diventa il simbolo perfetto per illustrare il ciclo infinito di creazione e distruzione che caratterizza sia il mondo fisico che quello delle idee”. Con quel ricciolo di lava, che si snoda seguendo la logica della sezione aurea, diventa così un simbolo che collega il locale al globale, il concreto all'astratto, la tradizione alla modernità e che ricorda anche il verso di una delle canzoni più rappresentative della cultura napoletana “I’ te vurria vasà” ('o viento passa e vasa stu ricciulillo nfronte!), così la Fisica assume un ruolo pionieristico nel riscatto culturale napoletano.
Ed è quanto meno singolare che Fibonacci, fosse definito “bigollo” nomignolo che in passato ebbe anche una accezione negativa e addirittura offensiva. Ma a noi piace adottarne il significato più umano, più poetico: quello di “bilingue”, e, ancora, quello di “viaggiatore”. Fibonacci, viaggiatore del mondo delle scienze e della matematica, ci restituisce tutto il senso di un Dipartimento universitario dove si studiano le leggi che regolano il mondo, in uno scenario unico e straordinario, che ha il Vesuvio come scenografia, in un città a cui Derrick De Kerchove dedicò una delle definizioni più belle “A Napoli il cuore batte al ritmo delle onde del mare”.