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"Vetro Vero. Carlo Scarpa"

Data pubblicazione: 14-03-2024
 

Soddisfazione alla luce del notevole apprezzamento ottenuto tra il pubblico e sulla stampa da questo raffinato focus espositivo che ha riacceso i riflettori sul singolare e innovativo rapporto tra il grande architetto veneziano e il vetro, materia sostenibile per eccellenza, plasmabile e riutilizzabile all'infinito.
In mostra a Oderzo il pubblico può ammirare circa 30 opere da tempo non visibili al pubblico, provenienti dal Museo delle Rarità del Castello di Monselice di proprietà della Regione del Veneto, rappresentative delle differenti tecniche e lavorazioni progettate da Scarpa, tra il 1926 e fino al 1940.
Pezzi di straordinaria innovazione che a Oderzo dialogano idealmente con i preziosi esempi di vetri antichi custoditi al Museo Archeologico “Eno Bellis” e con le creazioni moderne dalla Collezione Attilia Zava – Museo del vetro d'artista, esposte anch'esse a Palazzo Foscolo e connesse a grandi personalità internazionali dell’arte del Novecento come Pablo Picasso, Max Ernst e Jean Arp.
Carlo Scarpa (Venezia 1906 1978 Sendai-Giappone) - celebre per le sue creazioni architettoniche, i restauri, gli allestimenti magistrali ma anche come straordinario designer - ebbe un rapporto incredibile e innovativo con il mondo del vetro e in particolare con due importanti fornaci di cui Carlo Scarpa fu direttore creativo, la MVM (Maestri Vetrai Muranesi) Cappellin & C. (di Giacomo Cappellin), e la VSM (Vetri Soffiati Muranesi) Venini & C. (di Paolo Venini).
Un rapporto fatto di studio della materia, di relazione intensa con gli artigiani dell’isola e di sperimentazione costante, che lo portò a rinnovare e reinterpretare antiche tecniche di lavorazione del vetro innestando le istanze della modernità, ma anche a creare, insieme ai vetrai muranesi, lavorazioni completamente nuove e spesso rivoluzionarie.
A Palazzo Foscolo spiccano varie serie prodotte per la Venini, al centro di grandi esposizioni come la Biennale di Venezia del 1934 e 1936 e la Triennale di Milano del 1936, in cui vennero presentati, tra gli altri, i cicli “mezza filigrana”, le “murrine romane”, “i lattimi”, i vetri “a bollicine” - caratterizzati dall’innumerevole quantità di piccole bolle d’aria incluse nel tessuto vitreo - e i “sommersi” nelle tante varianti proposte, come quelle qui esposte con inclusione di foglia d’oro.
Voluta dalla Fondazione Oderzo Cultura, in collaborazione con il Comune di Oderzo e il sostegno della Regione del Veneto, la mostra ideata e supervisionata da Renzo di Renzo e Carlo Sala e organizzata in collaborazione con Villaggio Globale International e Heads Collective è arricchita da un notevole apparato grafico, da un contributo video di Teche Rai e dai disegni del Maestro e si colloca nell’ambito delle iniziative volte a riflettere in vista di un futuro Premio Veneto Design Sustain/ability.