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MORTI BIANCHE: I DATI PARLANO DI UNA RIDUZIONE DEI CASI

Data pubblicazione: 02-05-2024
 

Morti bianche: una piaga intollerabile del mercato del lavoro italiano. Nel 2023, tuttavia, i dati Inail evidenziano positivi segnali, indicando una contrazione dei casi mortali (da 1.090 a 1.041, con un decremento del 4,5%). Una tendenza ancora più apprezzabile se inquadrata nella positiva dinamica che ha caratterizzato il mercato del lavoro nel 2023, con un aumento di 481 mila occupati (+2,1% di crescita rispetto al 2022). Il rapporto della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, “Salute e sicurezza sul lavoro. La situazione al 2023”, presentato oggi al Forum Annuale sul tema, mette in luce come a diminuire sia stata soprattutto l’incidentalità nei luoghi di lavoro (-19,2%). Questa tendenza, che poggia su dati ancora provvisori, induce a pensare che dopo l’emergenza da Covid-19, l’attenzione delle imprese italiane, piccole e medie comprese, sulla salute e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, sia aumentata. Una fotografia che è comunque molto frammentata: l’attenzione verso la sicurezza sul lavoro continua a essere molto eterogenea tra le aziende e molto condizionata dalle dimensioni e dai settori. Per quanto riguarda i settori, tra i meno virtuosi c’è l’agricoltura (il 64,2% dei Consulenti del Lavoro intervistati valuta basso o molto basso il livello di sicurezza del settore). Per accrescere i livelli di sicurezza attuali nelle aziende, oltre a potenziare e aumentare i controlli da parte degli organismi preposti dalla legge, bisognerebbe puntare, secondo i Consulenti del Lavoro, su tre aree di opportunità. Innanzitutto sulla formazione dei giovani, perché c’è ancora una scarsa attenzione delle aziende verso quest’aspetto. È importante, poi, investire in nuove tecnologie, dal momento che l’accesso ai finanziamenti disponibili, come ad esempio i Bandi Inail, è ancora molto limitato da parte delle Pmi. E, infine, migliorare gli strumenti di gestione, facendo tesoro dell’esperienza dei protocolli aziendali, sperimentati durante il periodo pandemico, che hanno avuto un impatto positivo sia sui livelli di sicurezza interni che sull’orientamento alla prevenzione dei lavoratori e sull’innovazione delle strategie di sicurezza.