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UN CABARET IMPERDIBILE CON ARTURO BRACHETTI E DIANA DEL BUFALO

Data pubblicazione: 08-02-2024
 

Un teatro gremitissimo nonostante la seconda serata del Festival di Sanremo, il pubblico affezionato della sala vomerese non si è lasciato ammaliare dalle canzoni e dallo show televisivo dell’anno preferendo trascorrere delle ore rilassanti e appaganti in compagnia di artisti bravi ed eclettici. Fino al 25 febbraio, infatti, al Diana, Arturo Brachetti e Diana Del Bufalo sono gli straordinari e sorprendenti protagonisti di uno dei musical internazionali più famosi e riproposti, CABARET – The Musical. In sala, prima dello spettacolo, gli attori e i ballerini si aggirano tra la gente dispensando sorrisi, strette di mano e concedendosi per foto e selfie. Momenti fantastici e magici, divertimento assicurato con balli, canti, travestimenti e tante risate attraverso questa nuova versione firmata dallo stesso Brachetti e Luciano Cannito con una scelta registica di impostazione visiva cinematografica corredata da tanti effetti speciali. La scena si svolge nella sfrenata Berlino degli anni 30 tra bordelli e notti frenetiche, ad un passo dall’avvento del nazismo, tra eccessi, privazione delle libertà, decadenza e contraddizioni quotidiane, in un momento storico distante ma nello stesso tempo anche molto attuale. A 50 anni dagli 8 Oscar vinti con la versione cinematografica di Bob Fosse con Liza Minnelli, la trasposizione teatrale non perde smalto nè vivacità, anzi si mostra attuale e moderna. Lo spettacolo narra due storie d’amore, quella tra i giovani Clifford Bradshaw (Cristian Catto), un giovane aspirante scrittore americano sbarcato a Berlino, e la bella Sally Bowles (Diana del Bufalo), una ragazza inglese dai costumi sessuali spregiudicati e con un passato sfortunato alle spalle e l’altra tra  due anziani Fräulein Schneider (Christine Grimandi), affittuaria zitella ma con ancora la voglia di innamorarsi, e Herr Schultz (Fabio Bussotti), il suo spasimante fruttivendolo, vedovo ed ebreo. Senza, però, tralasciare Fraulein Kost (Giulia Ercolessi), disinibita ballerina del night club, ed Ernst Ludwig (Niccolò Minonzio), il gerarca nazista prima amico di Clifford, poi suo persecutore. Fulcro della narrazione è il Cabaret Kit Kat Club, dove EMCEE, un presentatore ambiguo e irriverente (Arturo Brachetti), tra doppi sensi e oscenità, si prende gioco della libertà sessuale e del potere dimostrandosi quasi un eroe diabolico. Alla fine, l’arrivo del nazismo spegne questa libertà di pensiero e di costumi per lasciar posto al periodo nero che tutti conosciamo e che la storia punirà. Ritmato, veloce, dinamico, con continui cambi di scene, di luci, di costumi, riferimenti osceni e atti mimati senza censura e pregiudizi, lo spettacolo si snoda tra numeri musicali conosciutissimi, come “Cabaret, Wilkommen, Money Money“, e la storia umana, toccante e struggente delle due coppie di innamorati, travolti da un destino ineluttabile. Si suona dal vivo, e questo è un valore aggiunto alla performance, grazie alla band, diretta da Giovanni Maria Lori, e composta da Giammarco Careddu, Ermanno Dodaro, Paolo Rocca, Roberto Rocchetti, Piero Loreti. Bravo e ben calato nella parte il trasformista Arturo Brachetti , assoluto mattatore, che interpreta il difficile ruolo del Maestro delle Cerimonie, il padrone di casa del Kit Kat Klub, night berlinese degli Anni 30, squallido rifugio dalla crescente minaccia nazista, dove non c’è etica e tutto, ma proprio tutto, è possibile e consentito. Brachetti recita, canta, balla e si cambia repentinamente. La struttura della trama è circolare: la storia si apre con un Brachetti nudo in atti trasgressivi, al termine, l’attore, sempre nudo, tra il fumo e la disperazione, entra nella camera a gas, un finale toccante, da brividi. Con lui una vera e propria primadonna, Diana Del Bufalo nei panni di Sally Bowles, personaggio spregiudicato, affascinante e malinconico, che oltre a confermarsi un’ottima attrice, si rivela anche un’abile cantante di grande presenza scenica, ironia e vivacità. Gli attori sono, contemporaneamente, anche ballerini e cantanti. I componenti del corpo di ballo sono Francesco Cenderelli, Simone Centonze, Elisabetta Dugatto, Felice Lungo, Ivana Mannone, Stefano Monferrini, Gaia Salvati, Susanna Scroglieri. Una compagnia ben affiatata, che si muove con sinergia sul palco. Le scene sono firmate da Rinaldo Rinaldi, i costumi da Maria Filippi, la direzione musicale da Giovanni Maria Lori. Lunghi e meritati applausi hanno accompagnato l’intera compagnia nei saluti finali. Si replica fino al 25 febbraio. 

                                                                                                                                                                                                      Antonio D’Addio