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UNA STRAORDINARIA E CINICA SORELLA MIGLIORE

Data pubblicazione: 29-02-2024
 

Novanta minuti vissuti tutti di un fiato, in un continuo crescendo di emozioni e sensazioni, con un finale eclatante per “La sorella migliore”, un intenso e appassionante dramma familiare, dove l’amore si scontra con il senso di colpa e il rimorso, in un turbinio di sentimenti e riflessioni su ciò che è giusto, che è morale, scritto da Filippo Gili, per la regia di Francesco Frangipane, una produzione Argot Produzioni, Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito Teatro in coproduzione con Teatro delle Briciole. Come cambierebbe la vita di un uomo, colpevole di un gravissimo omicidio stradale, se venisse a sapere che la donna da lui investita e uccisa avrebbe avuto, nell’istante dell’incidente, solo tre mesi di vita? Sarebbe riuscito a sopportare, con minor peso, quello che ha commesso? E quanto sarebbe giusto offrire alla coscienza di un uomo, macchiatosi di una tale nefandezza, una scorciatoia verso la leggerezza, verso la diluizione di un tale peso? Ma poi siamo così sicuri che un familiare, una strana sorella, per quanto possa amare lo stolto, gli regalerebbe questa comoda verità? Oppure a suo modo, mettendo da parte l’amore – e forse per chissà quali pregressi – gliela farebbe comunque scontare? Vanessa Scalera, attrice pugliese di razza, assurta alla popolarità e alla notorietà grazie alla serie tv “Imma Tataranni – Sostituto Procuratore” e ai due film eduardiani “Filumena Marturano” e “Napoli Milionaria”, tratteggia alla perfezione la sorella maggiore di una famiglia qualunque, avvocato, principessa del foro, che difende il fratello, reo di omicidio stradale, omettendo, per otto anni, un dettaglio fondamentale, dimenticanza, leggerezza o la volontà comunque di punire il fratello dalla condotta morale non proprio irreprensibile? La Scalera, con la sua bravura, la sua padronanza del palcoscenico, la sua potenza espressiva e la sua presenza scenica, tiene unita una compagnia formato da grandi interpreti, Daniela Marra, Giovanni Anzaldo e Michela Martini, attori magnifici, che riescono a rappresentare sulla scena, come se fossero veramente nel salotto di casa loro, le dinamiche di una famiglia, in cui capita una dolorosa disavventura. Cosa è successo? Otto anni prima, sotto l’effetto di droga e alcool, Luca, con l’auto, ha causato la morte di una donna e sta scontando gli ultimi tre anni di arresti domiciliari presso la casa della sorella Sandra. Per l’anniversario di quella tragedia, la sorella maggiore Giulia, legale della famiglia, va dai suoi fratelli insieme alla mamma, che è la più calma e tranquilla, la famiglia è al completo e fa una bella rivelazione: ha saputo che la vittima, investita dal fratello, era affetta da un tumore in fase terminale, così farà riaprire il processo e ottenere uno sconto di pena per il fratello. Ma la sorella minore, Sandra, sincera e legatissima al fratello, alla fine, scoprirà che Giulia sapeva tutto già poco tempo dopo l’incidente, ma aveva preferito tacere obbligando il fratello a convivere con il dolore e il senso di colpa. Un testo colto, raffinato, che fa riflettere e che lascia lo spettatore con l’amaro in bocca. Applausi e consensi finali. Si replica fino al 10 marzo.

                                                                                                                                                                                                                          Antonio D'Addio