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Tanto interesse per il ciclo "Classici Sovversivi" di Valeria Parrella

Data pubblicazione: 11-04-2024
 

Le Troiane è l’incontro conclusivo della rassegna “Classici Sovversivi”, il format che la drammaturga scrittrice e giornalista partenopea Valeria Parrella ha ideato e condotto per sette anni al Salone del Libro di Torino, e che a partire da martedì 21 novembre 2023 sta riproponendo con successo al Teatro Nuovo di Napoli. Sei incontri costruiti come un viaggio in sei tappe per addentrarsi lungo il sentiero perennemente attuale del mito tragico. E proprio ‘incontri’ è il termine che Valeria Parrella preferisce per definire questi appuntamenti del martedì per lo stile diretto, colloquiale, ma non per questo meno illuminante, con cui l’autrice affronta il pubblico. Il suo modo di portare i miti sul palcoscenico è quello di chi si interroga, mai quello di chi propone certezze o, peggio, risposte preconfezionate. Alleggeriscono la narrazione esempi che vanno dalla canzonetta nota a tutti al passaggio di qualche fotogramma tratto da film di successo. In scena un tavolino per gli appunti e il bicchiere con l’acqua; al lato opposto il leggio. Il ciclo è partito con Antigone, una ragazzina che sfida un tiranno e che dimostra come si possa scegliere fino in fondo senza temere. A seguire: Euridice e Orfeo, che ci raccontano di come sono intrecciati amore e morte; Eros, il desiderio, erroneamente tradotto come amore, che permette di abbandonarci a ciò che davvero siamo, fuori dalle convenzioni; Tiresia, l'indovino cieco, chi meno vede è colui che più vede, protagonista della prima transizione di genere della storia; Apollo e Re Mida, che si sfidano in nome dell'arte e sono protagonisti di eventi magici che ci raccontano molto dell'indole umana. L’ultimo appuntamento, come si diceva, è con Le Troiane, rappresentanti del pianto di tutte le donne maltrattate, violate e uccise, vittime della storia nei millenni fino a oggi. «Classici Sovversivi - evidenzia Valeria Parrella - è un viaggio in sei tappe per addentrarsi lungo il sentiero perennemente attuale del mito tragico. Un percorso per non sentirsi perduti di fronte alla vita, non sentirsi nuovi, come se calcassimo per la prima volta il mondo: sapere che il sentiero, altri lo tracciarono, e funzionò, porta da qualche parte».
Ciò che è classico, archetipico, e che viene dall'epica, dal mito o dalla tragedia, è universale e ci indica la strada, perché è la strada di chi è venuto prima di noi, e a noi non resta che riconoscerla e percorrerla. Solo così ha senso rileggere, (ri)studiare e andare a teatro per recuperare i classici che sono sovversivi perché aprono la mente, indicano nuove strade, e dimostrano che non esistono tabù, morali, religioni o tradizioni da non poter essere rimessi in discussione.

Valeria Rubinacci